L’Agenzia delle entrate italiana ha pubblicato ieri, martedì, una risoluzione che allarga la definizione di “frontaliere di fascia”. Ora basterà vivere entro i venti chilometri dal confine con la Svizzera, indipendentemente dal cantone nel quale si lavora.
Lo rende noto il sindacato OCST che, in una nota, esprime soddisfazione definendo il chiarimento “storico”.
La definizione risale all’Accordo bilaterale del 1974 tra Italia e Svizzera e prescrive l’esenzione dal pagamento delle imposte sul reddito in Italia, in quanto Grigioni, Ticino e Vallese riversano all’Italia il 38% delle tasse pagate in Svizzera.
Di conseguenza i tre cantoni istituirono ognuno la propria fascia di confine, partendo dai confini cantonali e ristornando gli importi solo ai comuni presenti in questa zona. Si formò però così una zona “grigia” che riguardava tutti coloro che vivevano entro i 20 chilometri dal confine di un cantone lavorando però in un altro. “In mancanza di un chiarimento da parte italiana – spiega il sindacato - questi frontalieri erano di fatto tenuti a dichiarare in Italia il reddito da lavoro.”
Si tratta di una “svolta che fa uscire dal limbo migliaia di lavoratori” conclude la nota.
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