Se un lavoratore italiano con lo statuto di frontaliere lavora da casa può ancora essere definito tale? Con un accordo amichevole tra Svizzera e Italia, stipulato a giugno, si è deciso che per il periodo dell’emergenza sanitaria sarà così. Ma si tratta di un’eccezione perché per la convenzione sui frontalieri del ’74 – attualmente in revisione – ha diritto a tale statuto chi quotidianamente dalla fascia di confine si reca in un altro stato per lavorare come dipendente.
Il problema sarà capire come trattare l’home office anche quando tornerà la normalità. Se praticato per più del 25 percento del proprio tempo di lavoro la previdenza professionale ricade sull’INPS italiana. Ma è aperta anche la questione fiscale perché a rigor di logica chi vive e lavora in un paese dev’essere tassato lì, anche se il suo datore di lavoro è estero.
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