Giacometti di nuovo liberi

"Le opere sono nuovamente disponibili e per noi è importante che possiamo tornare ad esporle”. Con queste parole il co-direttore del Museo d’arte dei Grigioni Stephan Kunz ha spiegato ai microfoni della RSI come la quindicina di disegni di Alberto Giacometti e gli oltre 100 scatti che lo ritraggono, anche di importanti fotografi come Man Ray ed Henri Cartier-Bresson, non sono più sotto sequestro e potranno tornare ad essere esposte al pubblico.

Nel 2014 alle opere la Procura grigionese aveva difatti dovuto mettere i sigilli su richiesta delle autorità giudiziarie francesi. Sigilli tolti oltre un anno fa perché, come confermatoci da Cyril Roth del Tribunal des grands instances di Parigi, il giudice istruttore ha firmato un decreto d’abbandono del procedimento avviato in seguito alla denuncia della Fondazione Giacometti di Parigi che reputava che le opere fossero state sottratte illegalmente (Vd. correlati).

Decisioni che appunto ora permettono al museo di tornare ad esporre le fotografie e i disegni, prestate alla struttura dal proprietario, un imprenditore grigionese.

Proprio perché si tratta di un prestito e non di una donazione definitiva, la fondazione per ora non molla. La direttrice Catherine Grenier ci ha risposto così: “Il proprietario non ha accettato le nostre proposte di conciliazione, non ha accettato la nostra richiesta di lasciare definitivamente le opere al museo di Coira. A questa condizione noi avremmo abbandonato la richiesta di restituzione. Per questo motivo non abbiamo rinunciato alla richiesta”.

Intanto però le opere potranno tornare ad essere esposte: “Si tratta di beni culturali, di un tesoro” ha ricordato Stephan Kunz.