“Il nostro obiettivo e di evitare che quell’insieme venga disperso, che sia frammentato, separato. Di far sì che quelle opere siano accessibili al pubblico e ai ricercatori anche in futuro”. Catherine Grenier, direttrice della Fondazione Alberto e Annette Giacometti di Parigi, spiega così alla RSI le ragioni della denuncia contro ignoti, sporta oramai nel 2011, per il presunto furto della collezione di 101 fotografie e 16 disegni dell’artista bregagliotto (vedi correlati).
La direttrice della fondazione Catherine Grenier
La collezione, sequestrata due anni fa dalla procura retica su richiesta delle autorità francesi e custodita ora negli scantinati del Museo d’arte grigionese, è stata acquistata nel 2009 dall’imprenditore grigionese Remo Stoffel. A cedergliela per 1 milione di franchi, dopo passaggi di mano che l'indagine dovrebbe chiarire, sarebbe stato un appassionato d’arte romando.
Ma secondo la fondazione parigina, creata dalla moglie di Alberto, Annette, all’origine di tutto ci sarebbe stata una sottrazione illegale delle opere. Da qui la denuncia per furto e ricettazione. Remo Stoffel, che ha poi prestato le opere al museo retico (che le ha esposte nel 2011) sostiene di avere i documenti che ne provano l’origine lecita.
Sull’inchiesta in corso in Francia, che dovrà determinare a chi appartiene la collezione e se qualcuno si è reso colpevole di ricettazione, Grenier precisa che la fondazione “non può esprimersi perché la procedura è ancora aperta”.
Da.Pa.
Il servizio del Telegiornale
Le opere contese di Giacometti
Telegiornale 05.07.2016, 22:00
I servizio radiofonici
RG 08.00 del 05.07.2016 Il servizio di Roberto Scolla
RSI Info 05.07.2016, 10:00
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Grigioni sera del 4 luglio 2016 Tutti i dettagli nel servizio di Roberto Scolla
RSI Info 04.07.2016, 21:44
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