Il 24 novembre la popolazione ha detto “no” all’ampliamento delle autostrade nazionali, congelando improvvisamente diversi progetti viari in corso. E Il rifiuto è piombato anche sul Ticino, mettendo in bilico il collegamento A2-A13 sul piano di Magadino e “PoLuMe”, il potenziamento dell’A2 tra Lugano e Mendrisio.
Un momento per riflettere
Il consigliere di Stato Claudio Zali, capo del Dipartimento del Territorio, prende atto della situazione. “Credo che questo voto negativo rimetta in questo momento in discussione tutto quello che è il futuro delle realizzazioni autostradali in Svizzera”, spiega ai microfoni della RSI.
Una battuta d’arresto che “impone riflessioni alla politica e in primo luogo al Consiglio federale”, continua Zali, sottolineando l’adesione cantonale ai progetti. “Il Cantone ha sempre sostenuto e lavorato d’intesa con la Confederazione nello sviluppo della rete o nell’adattamento della rete”.
Pensieri anche per USTRA
Dubbi e domande sono sorte però anche in seno all’USTRA, l’Ufficio federale delle strade, che recentemente ha annullato un incontro con i Comuni e la Commissione regionale dei Trasporti in merito al progetto sottocenerino, come anticipato dal quotidiano laRegione.
“Il nostro ufficio – si legge nelle comunicazioni ufficiali – intende prendersi il tempo necessario per capire le ragioni del “no”, analizzare il risultato nel dettaglio e definire come procedere con gli altri progetti del PROSTRA (Programma di sviluppo strategico delle strade nazionali ancora in fase di allestimento, ndr.)
“USTRA fa le sue riflessioni”, commenta Zali ai nostri microfoni, “ma credo che poi sarà a livello politico, a livello di Consiglio federale che le decisioni andranno prese su come proseguire con questo o con altri progetti”.