Domenica si è votato su quattro temi sottoposti a referendum: due modifiche del diritto di locazione (subaffitti e disdette per bisogno personale), la revisione della LAMal (che concerne il finanziamento uniforme delle prestazioni medico-sanitarie) e sul potenziamento delle autostrade. Proprio su quest’ultimo punto SEIDISERA ha intervistato Claudio Zali, direttore del Dipartimento del territorio, che ha espresso “sorpresa e delusione” per il “no” uscito dalle urne.
Il no ai progetti autostradali secondo Claudio Zali
SEIDISERA 25.11.2024, 18:00
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Dice qualcosa, questa votazione, sui progetti ticinesi (A2-A13, PoLuMe)?
“Secondo me questa votazione era un’importante votazione a livello nazionale, che riguardava tratti di autostrada attualmente intasati, che si volevano liberare, quindi l’eliminazione dei colli di bottiglia (non la creazione di nuove autostrade). E quindi in un’ottica confederale (che è quella che dovremmo avere quando ci avviciniamo alla scala nazionale), erano nell’interesse di tutti. Per cui sono veramente sorpreso della vasta contrarietà a questi progetti, anche nei cantoni che erano direttamente toccati. Non so leggere il no federale, evidentemente non provo nemmeno a leggere il no ticinese ma se è un disinteresse ‘perché tanto non riguardavano il nostro cantone’... sarebbe un’attitudine (mi riallaccio alla sua domanda) che, in ottica futura, deve fare preoccupare per i progetti che ci riguardano”.
Il consigliere federale Albert Rösti ha già detto che ci sono, comunque, altri progetti già approvati non contestati che potrebbero passare in testa, superare i sei... Spingerete come Cantone per cercare di far rientrare dalla finestra quello uscito dalla porta? Si era detto che, a questo giro, come Cantone bisognava attendere...
“Mi piace la sua lettura in chiave positiva, tutto sommato, e anche utilitaristica per il nostro Cantone. In realtà la possibilità di passare a una fase esecutiva dipende dalla maturità di un progetto. I progetti che riguardano il cantone Ticino hanno le loro tempistiche, sono due, sostanzialmente, e hanno anche natura giuridica diversa. Il progetto di potenziamento tra Lugano e Mendrisio è a sua volta un collo di bottiglia che si vorrebbe in qualche modo migliorare, mentre A2-A13 è un nuovo progetto, molto oneroso e molto delicato, perché va ad attraversare una zona protetta a livello nazionale e internazionale. Quindi sono progetti differenti, ma in entrambi i casi non siamo pronti per dire: oh, ci sono 5 miliardi sul tavolo, li prendiamo noi”.
Sono anche due progetti, soprattutto quello del PoLuMe (A2 Potenziamento Lugano-Mendrisio) e quindi il potenziamento dell’autostrada, diciamo così a sud, verso il Mendrisiotto, già in qualche modo contestati. Questa cosa fa pensare che si possa andare a finire in una votazione e poi magari in un no?
“Se la leggevo in un’ottica di opposizione locale, che accade praticamente ovunque quando vi è un progetto del genere, mi preoccupava nella misura in cui occorrerà stanziare anche un credito cantonale per le opere accessorie che interessano il Cantone. Ma nuovamente, se devo leggere la questione in ottica federale, mi preoccupa di più questo precedente in cui lo spirito confederale sembra essere temporaneamente andato smarrito e quindi è un problema più grande quello che vedo io. Se viene meno questo spirito e ognuno inizia a livello federale a guardare solo per sé, ecco che allora i nostri progetti non hanno molte possibilità, specie se mandati da soli a sostenere un eventuale voto federale”.
In ogni caso, se non dovesse essere, i problemi rimangono. Come immagino rimarranno su questi sei tratti, rimarranno anche da Bellinzona verso Locarno e nel Mendrisiotto: ci sono ipotesi di piano B?
“Non riesco neanche a pensarla l’ipotesi di un piano B. Nel senso che la competenza di mettere mano all’autostrada è solamente federale. Non vedo come il Cantone possa essere in grado, né tecnicamente né finanziariamente, di creare un’alternativa stradale a questo. Se pensa invece a cose meno realistiche, come mettere tutti sul trasporto pubblico (a parte che la scelta del mezzo di trasporto è ancora una libera scelta, nel nostro Paese), il trasporto pubblico non ha la possibilità di portare tutti”.
Bocciato l'ampliamento delle autostrade
Telegiornale 24.11.2024, 20:00