La scomparsa di circa 1'500 munizioni dell'esercito dal bunker sotto il Centro scolastico di Riazzino resta avvolta nel mistero. La sparizione dei proiettili per fucili d'assalto e pistole è venuta alla luce nei giorni scorsi ma ancora non si sa come sia avvenuta. Tra le ipotesi al vaglio della giustizia militare vi è anche la possibilità che vi sia stato un errore nel registrare i quantitativi dei proiettili.
Alcuni militari escono dal bunker di Riazzino
L'impianto della Protezione civile sotto le scuole del comune di Lavertezzo da circa due settimane ospita una compagnia della Scuola sanitaria 42 in gran parte formata da reclute della Svizzera tedesca. La sparizione dei colpi è stata notata mercoledì quando qualcuno si è accordo che la contabilità non quadrava. I militi hanno quindi segnalato il problema a polizia e giustizia militare, che sul caso hanno aperto un'indagine. Lo stesso giorno e anche giovedì, come anticipato da 20minuti, la polizia militare si è recata sul posto per perquisire la struttura alla ricerca delle munizioni.
Gli accertamenti hanno portato anche a mettere sotto sequestro i container dei rifiuti della scuola e del centro di raccolta. I sacchi sarebbero stati portati al termovalorizzatore di Giubiasco dove sono stati setacciati senza - pare - trovare nulla. Le verifiche hanno invece permesso di appurare che non ci sono segni di scasso nella struttura. Una porta è però stata trovata aperta.
La giustizia militare ha fatto sapere alla RSI che le indagini proseguono a tutto campo e che allo stato attuale non si esclude né il furto (da parte di un milite o di terzi), né la perdita né un errore di calcolo.
Munizioni sparite nel nulla
Il Quotidiano 06.10.2018, 21:00