Nessuna inchiesta penale in relazione ai rimborsi forfettari percepiti dall’ex cancelliere Giampiero Gianella: lo ha comunicato oggi, mercoledì, la procura ticinese, specificando che il procuratore generale Andrea Pagani ha firmato un decreto di non luogo a procedere.
La vicenda riguarda il rimborso forfettario di 6'000 franchi che Gianella percepì dal il 1999 e il 2011: 6'000 franchi, ovvero 1'000 franchi in più rispetto ai 5'000 stabiliti all’epoca dal Governo. L’incongruenza era stata segnalata lo scorso 4 dicembre dalla Commissione parlamentare gestione in finanze, in una lettera inviata in copia anche al Consiglio di Stato.
I rimborsi dell'ex Cancelliere
Il Quotidiano 05.12.2018, 20:00
Sulla scorta di un attento esame degli atti acquisiti, si legge in una nota del Ministero pubblico, è stato tuttavia stabilito “che non sono adempiuti i presupposti dei reati ipotizzabili (art. 146 CP, truffa, e art. 312 CP, abuso di autorità) rinunciando di conseguenza all'apertura di un'istruzione penale. Nel corso dell'analisi della documentazione, è in particolare emersa una nota promemoria allegata alla citata nota a protocollo (che trova riscontro anche in una successiva risposta dell'Esecutivo a un'interrogazione parlamentare) in cui durante la seduta governativa del 26 maggio 1999 si è risolto di adeguare il forfait a favore dell'ex cancelliere a 6’000 franchi annui”.
“Alla luce di ciò, e in assenza di un indebito profitto”, si legge ancora nel comunicato, il PG Pagani ha deciso di non aprire un'inchiesta.
Nessuna inchiesta contro Gianella
Telegiornale 12.12.2018, 13:30
Nessun reato a carico di Gianella
Il Quotidiano 12.12.2018, 20:00