"Giorgio è stato per me, come per molti altri, un vero maestro". Con queste parole il poeta e scrittore Giovanni Orelli ricorda il cugino e “amico” Giorgio, deceduto domenica mattina all’età di 92 anni (ascolta l’audio a lato). "Quando parlavamo di Contini, di Dante, di Petrarca - ha affermato al microfono di Franco Cristini - usavamo sempre il nostro dialetto dell’Alta Leventina, la lingua che parlava delle nostre origini comuni, origini contadine".
"Giorgio non aveva paura della morte, la morte non aveva nulla di drammatico", continua Giovanni Orelli raggiunto telefonicamente a Vercelli, "ogni giorno che passa, diceva, ci viene regalato". Sulla morte citava spesso il verso di Lucrezio: "Nulla è dunque la morte per noi".
Per quanto riguarda la sua produzione letteraria, Giovanni Orelli sottolinea la musicalità delle poesie del cugino: "Non sprecava le parole inutilmente, aveva un orecchio da poeta di una finezza incredibile”.
RG/AlesS
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Giovanni il ricordo 1.MUS
credits 10.11.2013, 11:10
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Giovanni e la poesia di Giorgio.MUS
credits 10.11.2013, 11:18