Tribunale penale cantonale

Giudici destituiti, si va verso il Tribunale federale

Il legale dei giudici Quadri e Verda Chiocchetti annuncia di voler impugnare la decisione della Commissione di ricorso sulla Magistratura di non voler concedere l’effetto sospensivo

  • 15 gennaio, 17:12
  • 15 gennaio, 17:15
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Di: SEIDISERA / SaPa 

“È pacifico che le decisioni odierne verranno impugnate al più presto davanti al Tribunale federale”. Lo scrive l’avvocato Marco Broggini, legale dei giudici Quadri e Verda Chiocchetti destituiti lo scorso 10 dicembre su decisione del Consiglio della Magistratura.

“La Commissione di ricorso – si legge in una nota stampa inviata alle redazioni - pretende che la negazione dell’effetto sospensivo (…) sarebbe giustificata da un interesse pubblico prevalente, e meglio dalla necessità di garantire il ‘buon funzionamento del Tribunale penale cantonale e quindi della giustizia penale ticinese’. Ribadisco che a mio giudizio questa vicenda ha ben poco a che vedere con l’applicazione della legge, ma è retta principalmente da speculazioni e interessi politici”.

L’argomento, sottolinea Broggini, sarebbe insomma “pretestuoso”. Va ricordato, puntualizza la nota stampa, “che i giudici Quadri e Verda Chiocchetti hanno continuato a presiedere Corti di assise correzionali e criminali fino a pochi giorni prima del 10 dicembre”.

Qualora non fossero reintegrati, afferma Broggini, “le sentenze da loro pronunciate, ma non ancora motivate per iscritto e firmate dai medesimi saranno nulle, e i relativi processi andranno ricelebrati”. Una tesi su cui però non concordano il presidente del tribunale d’appello Gian Maria Tattarletti, sia la presidente della Corte d’appello e revisione penale Giovanna Roggero Will. Contattati dalla RSI fanno notare che le motivazioni di una sentenza possono essere firmate anche dal cancelliere o da uno dei giudici a latere.

Attualmente, - conclude Broggini – “con due soli giudici attivi, è stato necessario rinviare vari dibattimenti pubblici persino a carico di persone in carcere preventivo. Del resto è evidente che eventuali sostituti non potranno certo presiedere Corti di assise a breve, e ristabilire in qualche modo la celerità necessaria”.

30:05

Ermani lascia, la giustizia continua

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