Emergono nuovi, importanti dettagli dall’inchiesta che nei giorni scorsi ha portato in carcere uno psichiatra del Luganese, sospettato di abusi sessuali su due pazienti.
I fatti – si è appreso giovedì – sarebbero avvenuti tra le mura del suo studio medico, durante le sedute di terapia. In un caso si parla di toccamenti, limitati a un unico episodio. Più pesanti, e reiterati nel tempo, i soprusi ai danni della seconda donna, che avrebbe subito una serie rapporti non completi (ancora da quantificare con esattezza). Il tutto sull’arco di tre anni, tra il 2012 e il 2015.
Contro il 53enne la procuratrice pubblica Chiara Borelli ipotizza, in via principale, l’accusa di atti sessuali con persone incapaci di discernimento o inette a resistere. Il medico, difeso dall’avvocato Niccolò Giovanettina, ammette solo in parte gli addebiti mossi nei suoi confronti.
Francesco Lepori