Emergono nuovi dettagli dall’inchiesta sul 67enne croato che venerdì scorso, a Giornico, ha sparato a un richiedente l’asilo pachistano, ferendolo al collo. I proiettili esplosi sono tre. Dopo avere colpito la vittima l’uomo (ora in carcere con l’accusa di tentato assassinio) ha sparato altre due volte. Le pallottole sono però fortunatamente andate a vuoto.
Dei bossoli, come dell’arma, nessuna traccia. La pistola usata è infatti un revolver, che trattiene le cartucce nel tamburo.
All’origine del gesto i soldi che il pachistano, dopo essersi visto respingere la domanda d’asilo, aveva dato al 67enne affinché si attivasse per farlo rimanere in Svizzera. I contorni del movente – anticipato sabato dalla RSI – sono stati precisati meglio da “laRegione” online. Il denaro sarebbe dovuto servire, in particolare, a un matrimonio combinato.
Francesco Lepori