Ticino e Grigioni

Gobbi: “I problemi ci sono, ma la magistratura ticinese funziona”

Confronto a 60 minuti tra il direttore del Dipartimento delle Istituzioni e il presidente della Commissione giustizia e diritti, Fiorenzo Dadò: “Le criticità sono note da tempo. Non sono novità”

  • 24 settembre, 05:45
  • 24 settembre, 07:31

La storia raccontata dagli alberi - Magistratura: fra veleni e riforme promesse

60 minuti 23.09.2024, 20:45

Di: 60 minuti / RSI Info

“Non bisogna mai dimenticare che la magistratura ticinese funziona, lavora bene, evade oltre 50’000 incarti all’anno”, esordisce così il consigliere di Stato e capo del Dipartimento delle Istituzioni, Norman Gobbi, ospite a 60minuti lunedì sera. “Questo è l’aspetto principale da mettere in luce”, sottolinea, di fronte alle critiche che negli ultimi tempi montano attorno alla magistratura ticinese.

La giustizia in Ticino, fra veleni e riforme da fare, soffre di un disagio reale. La magistratura ticinese si è fatta notare soprattutto per le battaglie, a colpi di querela, all’interno del tribunale penale. A scuotere gli animi della cittadinanza è stato soprattutto lo scontro fra magistrati, che ha visto due giudici querelare gli altri tre, tra cui il presidente Mauro Ermani.

Una situazione definita “indecente” dal presidente della Commissione giustizia e diritti, Fiorenzo Dadò, che ha ricordato: “I malesseri all’interno, soprattutto del Tribunale penale cantonale (ma non solo), sono noti da tempo. Non sono novità”. “Già in un rapporto del 2018 – insiste il presidente della Commissione - venivano segnalate criticità nella gestione delle risorse umane”.

Norman Gobbi, tuttavia chiarisce: “È importante rispettare i ruoli istituzionali: non è il Dipartimento né la Commissione giustizia e diritti che deve vigilare il buon funzionamento interno” della magistratura. Tuttavia, ammette, “ci sono dei problemi nell’ambito nella gestione delle risorse umane e problemi relazionali”. Un problema che sicuramente incide “sull’ambiente di lavoro, ma non sulla capacità di lavorare”.

Ora è importante lasciare che le procedure in essere facciano il loro corso, argomenta Ivo Durisch, granconsigliere del Partito Socialista, pure membro della Commissione giustizia e diritti. “Il Consiglio della magistratura è preposto alla vigilanza interna: saranno loro a trarre le conclusioni”.

A preoccupare maggiormente il deputato socialista – che fa eco alle considerazioni del direttore de la Regione Daniel Ritzer – è tuttavia la perdita reputazionale. Una perdita alimentata dalle “continue prese di posizione sui media”, espresse da chi non segue le indagini. Infine è stata lacunosa la comunicazione della Commissione amministrativa, che forse “avrebbe dovuto comunicare meglio quello che stava facendo”.

Il sistema giudiziario ticinese si rinnova

SEIDISERA 23.09.2024, 19:24

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