Gobbi: “Mi autosospendo” dalla guida della polizia

Il passo indietro di Norman Gobbi c’è stato. Ad annunciarlo, attraverso il suo legale, è stato mercoledì alle 17:30 lo stesso consigliere di Stato. “Ho deciso - si legge nello scritto firmato dal direttore delle Istituzioni - a malincuore di autosospendermi temporaneamente dalla responsabilità politica della Polizia cantonale sin tanto che le inchieste in corso, amministrativa e giudiziaria, siano terminate”.

Una decisione presa, premette Gobbi, “con lo spirito di servizio e senso dello Stato che mi contraddistinguono, con il rispetto che porto nei confronti delle istituzioni e del collegio governativo (ingiustamente tirato in ballo), e soprattutto a tutela dei miei affetti familiari che in questo momento subiscono attacchi”.

Gobbi, in conclusione, torna “a ribadire con forza la mia totale estraneità a qualsiasi ipotesi di comportamento pur solo scorretto”.

La responsabilità della Polizia ceduta da Gobbi passa a Claudio Zali. Sarà infatti il collega, direttore del Territorio, a rilevarla. La supplenza è stata annunciata dallo stesso Consiglio di Stato che, nella lunga seduta odierna protrattasi sino a poco fa, “ha accolto la richiesta del direttore del Dipartimento delle istituzioni Norman Gobbi di cedere temporaneamente la responsabilità politica della Polizia cantonale”.

La decisione, scrive il Governo, “non avrà effetti sull’operatività della Polizia cantonale – che continuerà a essere garantita secondo le consuete modalità organizzative – e rimarrà in vigore fino al termine del procedimento penale aperto dal Ministero pubblico”. La responsabilità politica della Polizia cantonale, continua il comunicato, “è stata temporaneamente affidata a Claudio Zali, consigliere di Stato supplente per il Dipartimento delle istituzioni”.

Il Consulente giuridico del Consiglio di Stato è stato designato dal Governo quale suo rappresentante nell’esercizio del diritto di accesso agli atti nell’ambito dell’inchiesta penale che vede coinvolto un agente della Polizia cantonale.

A margine delle due comunicazioni, in serata la Lega dei Ticinesi è tornata a prendere posizione sulla vicenda definita “una sordida montatura politico-mediatica a scopo elettorale”. In un comunicato diffuso ai media la Lega ha confermato il “pieno appoggio” al Consigliere di Stato.