In Ticino, la differenza salariale tra donne e uomini è misurata in cifre: 623 franchi nel settore pubblico, 764 franchi in quello privato. La domanda è una sola: non è un'utopia pensare di colmare questo gap in soli 7 anni? La risposta di Rachele Santoro, delegata per le pari opportunità in Ticino è pragmatica: "Purtroppo sappiamo che non sarà possibile. La disuguaglianza salariale non nasce solo dalla discriminazione salariale ma anche da tutte quelle condizioni quadro che sono sociali e culturali e che ci portiamo dietro e sanciscono la disuguaglianza di genere nel mondo del lavoro".
La testimonianza
"Lo stupore è stato che mai mi sarei aspettata una disparità visto che la mia azienda porta avanti valori come l'universalità e la neutralità. Mai e poi mai mi sarei immaginata una discriminazione sottile e invisibile". Questa è la testimonianza di una lavoratrice, che ha ricevuto con la busta paga una lettera che evidenziava un "impatto di genere" nei salari "il quale tuttavia non supera la soglia di tolleranza del 5%".
Mancata parità salariale, la testimonianza
RSI Info 26.07.2023, 09:06
La verifica
Le ditte con più di 100 dipendenti devono effettuare un'analisi della parità salariale per identificare ed eventualmente correggere le disparità riconducibili al genere. In Ticino, sono 272 imprese toccate (dato 2020, fonte USTAT) su all'incirca 40mila, pari al 25% degli addetti. Non si sa quante l'abbiano fatto. Di certo, l'amministrazione cantonale ticinese, che ha registrato un differenza salariale fra donne e uomini dell'1,9% e la SSR, del 2,8% (fonte: Rapporto gestione, 2022).
La Confederazione riconosce una soglia di tolleranza, prevista dal metodo di calcolo, del 5%. Non è contraddittorio, visto che persegue una politica dei "salari neutri"? "È un'analisi statistica, basata su una regressione lineare - dice Rachele Santoro - e per forza di cose ci vuole una soglia di tolleranza perché se no sarebbe troppo rischioso dire ad un'azienda che è discriminante quando in realtà non lo è. Allo stesso tempo, Alain Berset (ndr. il presidente della Confederazione) ha annunciato che a partire dal primo gennaio 2024 questa soglia sarà dimezzata, al 2,5%, proprio perché sono passati 20 anni da quando fu fissata. Lo strumento è stato sottoposto ad analisi, valutazioni e miglioramenti ed adesso è più performante e i tempi sono maturi per abbassare la soglia di tolleranza".
Ma c'é disparità: si o no?
Un recente studio dell'Università di San Gallo, un'eccellenza nei campi dell'economia e del diritto, ha fatto rumore. È stato su input dell'Unione svizzera degli imprenditori, tra il 10% delle ditte con oltre 100 dipendenti, 615, ossia mezzo milione di dipendenti. Dice che la disparità salariale è quasi assente: c'é solo un 3% senza spiegazione. E nero su bianco dice che in Ticino non è stata constatata alcuna differenza di salario non spiegata nella stragrande maggioranza delle ditte e che il Ticino sembra avere un leggero vantaggio in materia di parità rispetto alle altre regioni.
Non è quanto dice l'Ufficio cantonale di statistica, per il quale il divario di salario non spiegato sta scendendo in Ticino, ma rimane importante e non cala come nel resto della Svizzera
Differenze salariali non spiegate
Chi dice la verità? Maurizio Bigotta, responsabile settore economia USTAT spiega che "sono entrambi veri i risultati. La differenza sta nella metodologia applicata. Con i nostri studi tendiamo a guardare tutta l'economia e non all'interno di una singola azienda. Non si confrontano donne manager con i muratori o viceversa. Ma si confronta una donna manager con un uomo manager e una donna muratore con un uomo muratore".
La strada verso la parità salariale sembra più in salita che mai.