La discussione sull’iniziativa “200 franchi bastano”, che intende ridurre il canone, ha tenuto banco sabato mattina all’assemblea della SSR Svizzera italiana CORSI, la Società cooperativa per la Radiotelevisione svizzera di lingua italiana.
A Besso si è parlato della proposta su cui il popolo svizzero si esprimerà tra un paio d’anni, ma che già nella seconda metà di giugno impegnerà il Consiglio federale. È previsto infatti che il Governo, tramite il capo del DATEC Albert Rösti, prenda posizione e proponga un compromesso: l’abbassamento del canone non a 200 ma a 300 franchi.
Una mossa questa, come conferma a SEIDISERA il consigliere nazionale ticinese Alex Farinelli presente stamani all’assemblea, criticata da diversi parlamentari e dalla Commissione dei trasporti e delle telecomunicazioni di cui fa parte. “È evidente che il Governo ha una facoltà di agire, ma è altrettanto evidente che lo sta facendo in risposta a un’iniziativa che il Parlamento comincerà a trattare (in seguito, ndr). Sarebbe quindi una fuga in avanti istituzionalmente molto difficile da capire ed accettare. Il segnale al Governo è stato chiaro, non si fa niente finché il Parlamento non si è determinato su questo tema”. Farinelli definisce “un po’ furbesca” la mossa del Governo. “Penso che la strategia di Rösti sia stata di mettere come punto di partenza per la discussione i 300 franchi, e da lì porre quasi una soluzione a scendere per il Parlamento. Questo ha dato fastidio a una parte dei deputati”.
SEIDISERA del 08.06.24, il servizio di John Robbiani
RSI Info 08.06.2024, 18:40
Contenuto audio