"Ognuno esplica le proprie competenze nell'ambito di attività per cui è responsabile. I cantoni sono responsabili per la sicurezza interna e devono essere pronti", ha detto oggi, giovedì, Norman Gobbi ai microfoni della RSI esprimendosi sulla decisione di inviare agenti per potenziare la sorveglianza nelle zone più confrontate con il fenomeno migratorio.
Il direttore del Dipartimento delle istituzioni ticinese ha fatto rilevare che la misura è stata decisa poiché "la Confederazione ha fatto delle scelte nell'ambito di misure del personale", ricordando il motivo che ha portato i cantoni ad organizzarsi per contrastare il previsto aumento degli ingressi illegali tramite l'invio di una cinquantità di unità alle frontiere (soprattutto in Ticino) e sottolineando che: "Evidentemente ognuno porta anche le conseguenze di queste decisioni".
"In caso di bisogno ci siamo e possiamo aiutarvi. Questo è il nostro segnale. D'altronde, credo che sia meglio controllare la gente a Briga piuttosto che ritrovarsela qui a Berna", ha sottolineato Stefan Blättler, presidente della Conferenza dei comandanti delle polizie cantonali, che tuttavia ha negato qualsiasi significato politico alla decisione cantonale dopo il no del Consiglio federale all'impiego della polizia militare.
RG/CSI/px