La sopravvivenza dei castagni nei boschi del Mendrisiotto è a rischio. Una situazione visibile anche ad occhio nudo. Le vaste chiazze marroni tra gli alberi sono l’indizio e la conseguenza di una siccità che va avanti in pratica dallo scorso dicembre.
“Un mix micidiale per alcune piante” conferma alla RSI Patrick Luraschi, capo del 6. Circondario dell’Ufficio forestale, indicando le foglie già completamente secche degli alberi. “È la prima volta - aggiunge - che osservo qualcosa del genere”.
Nella regione più a meridione del Ticino il deficit idrico è stato del 60-70 per cento. Di norma piovono circa 1000 millilitri d’acqua, contro i 240 di quest'anno. In più si aggiungono le altissime temperature che prosciugano il suolo calcareo.
Il bosco senz'acqua muore
I più colpiti, come detto, risultano essere i castagni, ma anche il carpino nero molto diffuso nella regione se la passa molto male. Non va meglio agli agrifogli e alle betulle che hanno già un aspetto autunnale ad inizio agosto. “Siamo in anticipo di tre mesi sulla stagione vegetativa” dice Luraschi che prevede forti ripercussioni sul ciclo riproduttivo delle piante. "Tutte le piccole piantine, nate dai semi in primavera, trovandosi in terreni aridi non hanno avuto possibiilità di svilupparsi".
Ad accrescere le preoccupazioni vi è il rischio incendi. La grande quantità di fogliame a terra pare una miccia pronta ad essere innescata. Si spera nella pioggia, ma per dare un po’ di sollievo alle piante dovrebbe piovere per almeno una settimana.
Ciiò che sembra certo è che il bosco cambierà. "La vegetazione trova sempre una strada - spiega Michele Fürst, direttore del centro del verde di Mezzana - “Da diversi anni osserviamo un cambiamento di speci”. E la ricerca sta pensando quali piante potrebbero adattarsi meglio ad una situazione sempre piu rovente.