Ticino e Grigioni

I rifugiati "vogliono lavorare"

Bilancio positivo per i progetti pilota promossi da DECS e DSS sul primo anno di pre-apprendistato con i migranti

  • 22 giugno 2017, 12:35
  • 23 novembre, 05:15
Immagine d'archivio

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  • ©Ti-Press/Gabriele Putzu

"I rifugiati sono in genere molto propensi a lavorare e ad integrarsi". Lo sostengono il Dipartimento dell'educazione, della cultura e dello sport (DECS) e il Dipartimento della sanità e della socialità (DSS), commentando il primo anno di pre-apprendistato che si chiuderà a fine luglio.

Si tratta di progetti pilota nati con lo scopo di favorire la preparazione linguistica, la formazione professionale e la familiarizzazione con la realtà lavorativa svizzera e sviluppati presso tre aziende ticinesi: Sostare a Bellinzona, la Clinica Luganese Moncucco e la ditta Regazzi SA a Gordola.

"Il tema dell’integrazione dei rifugiati e richiedenti l’asilo giunti in Svizzera nel contesto della crisi migratoria degli ultimi anni è al centro delle preoccupazioni del Cantone", evidenziano i due dipartimenti, giovedì, in un comunicato congiunto.

"È un percorso che richiede tempo ma si tratta di un vero e proprio investimento sociale. – conclude la nota – E i risparmi che ne risulteranno per l’aiuto sociale, consentiranno nel lungo termine di sgravare le casse del Cantone e dei comuni".

AnP

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