Lo IOSI, l'Istituto oncologico della Svizzera Italiana compie 20 anni. La struttura, inaugurata il 16 dicembre 1998, è da tempo diventata un punto di riferimento specialistico a livello regionale, nazionale e anche internazionale. Ogni anno accoglie 1'000 nuovi pazienti ed esegue all'incirca 35'000 consultazioni.
Agli albori: prima dell'EOC e dello IOSI ci fu il Servizio oncologico cantonale
Il seme dal quale germogliò l'Istituto dell'Ente ospedaliero cantonale venne piantato vent'anni prima della sua fondazione: nel 1977, quando ancor prima della nascita dell'EOC che sarebbe stato costituito 5 anni dopo, l'allora 35enne Franco Cavalli (formatosi in medicina interna e oncologia medica a Berna, Milano, Bruxelles e Londra) e i colleghi attivi negli altri nosocomi, diedero vita al Servizio oncologico cantonale. Alla sua base c'era il convincimento, sul quale in seguito si è fondata tutta l'organizzazione ospedaliera pubblica ticinese, che la qualità delle cure potesse fare un balzo in avanti raggruppando la casistica dei pazienti di tutto il cantone e concentrando le competenze mediche.
CSI 18.00 del 16.12.18: il servizio di Darco Degrussa
RSI Info 16.12.2018, 19:22
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In circa 40 anni le cose sono molto cambiate. All'inizio, ricorda lo stesso Franco Cavalli, la terapia era solo farmacologica. Poi si sono aggiunte la radioterapia (a suo tempo si faceva capo a Varese), l'ematologia, le cure palliative, eccetera. Nel frattempo il male, di cui una volta non si pronunciava il nome, è diventato una patologia in molti casi curabile grazie a diagnosi sempre più precoci e ad un approccio multidisciplinare. Unendo pratica e ricerca clinica, lo IOSI permette ai pazienti di accedere ai benefici della ricerca oncologica, del celere progresso nella conoscenza e nel trattamento di oltre 200 diversi tipi di tumore solidi ed ematologici.
Attualmente l'istituto, basato all'ospedale San Giovanni dove ci sono la direzione e il reparto di degenza, assicura la prossimità ai pazienti tramite: 4 ambulatori di oncologia, ematologia e cure palliative negli ospedali regionali; 2 ambulatori di radioterapia (Bellinzona e Italiano di Lugano); 2 ambulatori di medicina nucleare (Bellinzona e Civico di Lugano). Nella capitale è inoltre presente l'Istituto oncologico di ricerca.
L'operatività della struttura, che può contare su un budget di circa 60 milioni, è garantita da 284 dipendenti: tra medici (70), personale di cura (143) e collaboratori amministrativi. L'anno prossimo si conoscerà il nome del nuovo direttore sanitario dello IOSI, che subentrerà a Michele Ghielmini. Al concorso hanno risposto candidati da tutto il mondo.