È stato illustrato a Lugano oggi, giovedì, il rapporto scaturito da una prima ampia consultazione su idee e concetti per una riforma della scuola dell'obbligo in Ticino.
"È un momento importante perchè è un altro punto di un progetto fondamentale che pian piano si sta costruendo intorno ad una serie di progetti", ha affermato, in sede di presentazione, il ministro responsabile del DECS, Manuele Bertoli. Le proposte così scaturite, ed esposte nel documento, si articolano intorno a cinque tematiche di base.
Verso cambiamenti nei modelli di valutazione scolastica
Sul piano della gestione dell'
eterogeneità degli allievi, si punta ad adottare un principio di personalizzazione, attraverso una più flessibile griglia oraria, forme didattiche diversificate ed una multiforme scelta di opzioni. Riguardo invece ai
modelli delle valutazioni, l'idea è di affiancare a quelle numeriche in vigore un quadro descrittivo teso a considerare sia le competenze raggiunte dagli allievi nelle discipline, sia quelle trasversali.
Creare condizioni quadro favorevoli al mandato degli insegnanti
A beneficio dei
docenti, e nell'intento di creare condizioni quadro favorevoli per la loro funzione, uno fra gli obiettivi consiste nel generalizzare e concretizzare le pratiche di collaborazione, con momenti di condivisione e spazi adeguati allestiti nelle scuole. Per rafforzare quindi l'autonomia dei vari
istituti, su aspetti come la gestione del personale e delle risorse finanziarie, si propone di sperimentare la trasformazione delle sedi di scuola media in Unità amministrative autonome (UAA).
Nell'ordine di 32 milioni di franchi all'anno, gli oneri finanziari legati alla implementazione della riforma in tutti gli istituti
Un capitolo più articolato concerne infine le
condizioni di attuazione per la riuscita delle varie proposte. Sul piano finanziario, viene quantificato intorno a 32 milioni di franchi all'anno il maggior costo legato alla riforma, al momento della sua implementazione in tutte le scuole medie e in quelle comunali (non prima della legislatura 2023-2027). Al cantone spetterebbe un onere di 24 milioni, mentre i restanti 8 sarebbero a carico dei comuni.
ARi
PP 12.00 del 28.04.16 - Il servizio di Francesca Calcagno
RSI Info 28.04.2016, 13:54
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CSI 18.00 del 28.04.16 - Il servizio di Michele Rauch
RSI Info 28.04.2016, 19:01
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CSI 18.00 del 28.04.16 - L'intervista al consigliere di Stato Manuele Bertoli
RSI Info 28.04.2016, 19:31
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