I ticinesi sono quelli che maggiormente si rivolgono al pronto soccorso. Struttura che come si sa sarebbe adibita alle urgenze sanitarie, ma che secondo uno studio su scala nazionale vede il Ticino spiccare per il numero elevato di consultazioni, con segnali che non sembrano proprio delle emergenze. Si tratta di una “moda” che provoca costi supplementari non indifferenti.
La casistica ticinese registra quasi 300 consultazioni al pronto soccorso ogni mille abitanti, il che rende il tasso ticinese il più alto rispetto alla media svizzera che è di circa 200. Sembrerebbe che ci sia poca resistenza al dolore al sud delle Alpi e in parte la cosa è suggerita da due dati: poche ospedalizzazioni e costi bassi, sinonimo di casi più lievi, come conferma il dottor Mattia Lepori, coordinatore dei servizi del Pronto soccorso dell'Ente ospedaliero cantonale (EOC).
A stupire il medico dell’EOC è in particolare l'alta frequenza tra i giovani adulti, tra i 18 e i 45 anni, superati solo dai minorenni. È d’altronde vero che tra i giovani adulti ci sono più infortuni e più stranieri che sono meno abituati al sistema del medico di famiglia, ma per Mattia Lepori è necessario pensare a una maggiore sensibilizzazione.
Rimane da verificare quanto incida l'eventuale scarsa disponibilità a trattare urgenze da parte dei medici di base ma c’è un dato incoraggiante: l'esplosione di pazienti al pronto soccorso è stata registrata fino al 2010, ma negli ultimi tempi si è perlomeno stabilizzata.
Il Ticino ama i pronto soccorso
Il Quotidiano 05.09.2018, 21:00