Il canton Ticino non va compensato finanziariamente per la mancata entrata in vigore del nuovo accordo italo-svizzero sui frontalieri. È la posizione del Consiglio federale, resa nota giovedì in risposta a una mozione presentata dal consigliere nazionale Marco Chiesa (UDC).
Il parlamentare aveva chiesto in settembre il versamento da parte della Confederazione nelle tasche di Bellinzona di un importo pari a 15 milioni di franchi annui, sino alla firma dell’intesa. A suo avviso, spetta all'esecutivo farsi carico dal punto di vista finanziario dei danni che arreca la situazione di stallo. Il deputato motiva la sua rivendicazione ricordando che con il nuovo accordo fiscale, il Ticino potrà incassare il 70% delle imposte alla fonte al posto del corrente 61,2%. La cifra sopracitata rappresenta tale differenza di guadagno.
Il Consiglio federale replica ricordando che l'assenza di una base legale non permette di procedere nel modo richiesto, e che un tale risarcimento costituirebbe una discriminazione nei confronti di altri cantoni.
ATS/Bleff