Ticino e Grigioni

"Il Ticino sarà d'esempio"

L'esperto Andreas Widmer loda il medico cantonale Merlani - L'epidemiologo Althaus critica invece l'UFSP

  • 26 febbraio 2020, 11:33
  • 22 novembre, 19:50
Lodi per il suo lavoro

Lodi per il suo lavoro

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Di: ATS/pon 

Esami rapidi e completi sono necessari per contenere la diffusione del coronavirus in Svizzera, secondo Andreas Widmer, direttore della sezione di igiene ospedaliera dell'ospedale universitario di Basilea, intervistato da 20 Minuten. A suo avviso la reazione del medico cantonale ticinese Giorgio Merlani è stata esemplare e l'esperienza del Ticino nell'ambito dei test servirà anche agli altri cantoni.

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In Italia ci sono circa 300 casi confermati di infezione e ogni giorno quasi 70'000 pendolari italiani fanno la spola con il Ticino. Non c'era bisogno di essere un premio Nobel per prevedere che il primo caso in Svizzera fosse solo una questione di tempo, ha detto Widmer. La chiusura delle frontiere o i controlli alle dogane sono inutili, l'importante ora è mettere velocemente in quarantena le persone infette, ha aggiunto. La competenza in questo campo spetta ai cantoni e i costi saranno elevati. Secondo lo specialista Merlani ha reagito in modo eccellente: appena la situazione nel Nord Italia è peggiorata, ha adattato le disposizioni sulla quarantena, ha richiesto mascherine e altro materiale all'Ufficio federale della sanità pubblica e ha previsto esami in loco per ridurre i tempi di attesa. "Viste le difficoltà, sono curioso di vedere come si svolgeranno in pratica i test in Ticino. È un compito erculeo, sia dal punto di vista medico che logistico", ha affemrato Widmer.

Per Widmer, la Svizzera deve essere pronta ad adottare misure incisive, come l'annullamento di eventi di grande portata. E se per Merlani ci sono delle lodi, un altro specialista, l'epidemiologo Christian Althaus, sulle colonne della Neue Zürcher Zeitung critica l'Ufficio federale della sanità pubblica, che a suo avviso sottovaluta la pericolosità del virus.

Il tasso di mortalità è probabilmente più alto di quello dell'influenza stagionale, l'affermazione che la pericolosità delle due sia pari è assurda e contraddetta dall'OMS, afferma Althaus, ma c'è un altro motivo per non accettare come inevitabile la diffusione della malattia anche nella Confederazione, ovvero il sovraccarico degli ospedali. Rallentare i contagi darebbe il tempo per prepararsi e per diluire i ricoveri in isolamento nei nosocomi.

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