Sono passati quarant’anni dalla catastrofe naturale che sarà ricordata come la più terribile, per il Ticino, del XX secolo. MeteoSvizzera ricorda nel suo blog che, tra il 7 e l'8 agosto 1978, in 24 ore caddero in media 185 litri per metro quadro, il che equivale a una quantità valutabile in un decimo del volume dell'intero lago Ceresio. Un record mai più raggiunto da nessun altro evento atmosferico alle nostre latitudini. Sette i morti, decine i feriti e danni ingenti valutati all’epoca in 200 milioni di franchi.
Le testimonianze sull'alluvione del 1978 raccolte da Naima Chicherio per le CSI
RSI Info 07.08.2018, 18:34
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Alla base del disastro vi fu, come spiega MeteoSvizzera, una combinazione perfetta di elementi in grado di scatenare precipitazioni temporalesche che, nel giro di poche ore, scaricarono enormi quantità di pioggia. In varie località si registrarono oltre 200 litri al metro quadro. Le precipitazioni giornaliere registrate tra le 6.00 del mattino del 7 agosto e la stessa ora del giorno seguente mostrano cifre eloquenti: a Camedo si raggiunsero i 318 litri/mq, 251,6 a Mosogno (Onsernone) e 246,5 a Cevio.
La disgrazia di quarant’anni fa e la forza distruttrice dei fenomeni all’epoca valutati e registrati con strumentazioni e metodi ancora “manuali” sono comunque state una forte spinta ulteriore verso l’elaborazione e la messa in atto di allerte maltempo, all’epoca inesistenti, sempre più tecnologiche e ormai popolari come quelle che si possono ottenere ora da un’app sullo smartphone.