“L’alluvione del ’78 ha seminato morte e distruzione nella Svizzera italiana, Locarnese in particolare. Ha distrutto la nostra tipografia a Losone. Ha spazzato via i sacrifici e i sogni di una vita...”, racconta Germano Poncioni, ripercorrendo con la memoria quei giorni.
L'alluvione del 1978 in immagini
“È stato tremendo. Solo fango, acqua e devastazione. Pochi giorni di pioggia erano bastati a cancellare tutto. Dieci anni di lavoro andati in fumo”, aggiunge l’imprenditore, che coglie l’occasione per rivolgere il proprio pensiero agli abitanti della Val Bregaglia, colpiti recentemente dalla frana che si è staccata dal Pizzo Cengalo.
“In quei giorni, noi, non sapevamo più cosa fare, volevamo mollare tutto, arrenderci. Non avevamo altro che debiti, fatture e stipendi da pagare. A salvarci è stata la tenacia, la testardaggine, il desiderio di andare avanti e di lasciare qualcosa alle nostre famiglie e ai nostri figli", racconta ancora Poncioni, visibilmente commosso. Rivolgendo il suo ultimo pensiero agli abitanti dei villaggi di Bondo, Sottoponte e Spino aggiunge: "Noi ce l’abbiamo fatta e nel 2018 festeggiamo i 50 di attività. Ora tocca a voi...”.
Lino Bini
La frana del Pizzo Cengalo, Val Bregaglia - 2017
Solidarietà per Bondo
La Catena della Solidarietà ha aperto un conto a favore di Bondo. Le donazioni possono essere effettuate sul sito www.catena-della-solidarieta.ch, attraverso l’applicazione "Swiss Solidarity" o sul conto postale 10-15000-6, con la menzione "Bondo".