Il dumping salariale è un cancro che avanza in Ticino e che potrebbe diffondersi nel resto della Svizzera. A sostenerlo è il sindacato VPOD che vuole far capire anche al nord delle Alpi la situazione di degrado del mondo del lavoro che è andata estendendosi negli ultimi anni. A questo scopo è stato elaborato un documento di una ventina di pagine che analizza il fenomeno e propone alcune misure di lotta in vista dell'assemblea nazionale dell’organizzazione d’inizio novembre.
La VPOD descrive un anti modello ticinese caratterizzato da illegalità, sfruttamento, calo dei salari, perdita di posti di lavoro, sostituzione di personale residente con frontalieri, aumento della disoccupazione e diffusione del precariato.
Ora l’obiettivo di sensibilizzare il mondo sindacale al di là delle Alpi affinché si crei un fronte nel mondo del lavoro contrario ad accordi sulla libera circolazione che abbiano conseguenze negative sugli occupati residenti.
Diem/CSI