Ticino e Grigioni

Il privato online non c'è

Continuano i casi di post diffusi sui social media che si sono ritorti contro chi li ha scritti

  • 2 febbraio 2016, 19:04
  • 7 giugno 2023, 17:13
Con i social media ogni parola digitata può diventare un boomerang

Con i social media ogni parola digitata può diventare un boomerang

  • ©Ti-Press

La notizia data oggi, martedì, da "20 minuti", del licenziamento di un medico della Croce Verde di Lugano per un commento xenofobo postato su Facebook prima di essere assunto nella struttura luganese richiama l’attenzione sul delicato quanto complesso rapporto tra pubblico e privato all’epoca dei social network.

Per il datore di lavoro del dottore, le posizioni espresse su un post privato reso pubblico all’insaputa del professionista sono incompatibili con l'etica e la deontologia professionale, mentre per il dipendente è violazione della privacy e per questo si è rivolto ai suoi legali.

Vero è che la lista di chi ha utilizzato in modo improprio i social media è lunga, basti pensare al caso, che risale alla settimana scorsa, del sergente della polizia cantonale finito sotto inchiesta per frasi e immagini razziste. Il limite tra vita privata e vita professionale, con i social media, è sempre più labile e per evitare situazioni come quelle citate gli specialisti richiamano al buonsenso e all'attenzione estrema a tutto ciò che finisce online.

Quot/CSI

02:29

CSI 18.00 del 02/02/16 - Il servizio di Romina Lara

RSI Info 02.02.2016, 19:45

01:42

RG 08.00 del 03.02.2016 Il servizio di Romina Lara

RSI Info 03.02.2016, 09:51

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