Sul fronte delle criptovalute, Lugano sta facendo sul serio. Si è infatti concluso sabato il Plan B Forum, una due giorni tutta dedicata al mondo dei Bitcoin e della tecnologia blockchain. Un appuntamento a cui hanno preso parte 1'700 persone provenienti anche dagli Stati Uniti. E con i biglietti che costavano dai 100 ai 2'000 franchi, il tutto esaurito dà la misura dell'interesse per il tema.
Con il progetto Plan B, la città vuole dunque diventare la capitale delle criptovalute. E lo fa anche permettendo di utilizzare Bitcoin & Co. in negozi ed esercizi pubblici. In città è infatti già possibile acquistare un cheesburger o un gioiello pagando con la criptovaluta.
Ma se attorno alle criptovalute l'interesse è alto, non sembra invece crederci il mondo finanziario tradizionale, quello delle banche. Al forum della finanza ticinese non si è infati visto quasi nessuno. "In realtà, credo che in tanti abbiano comprato il biglietto: si tratta di un processo di educazione anche per loro" ha detto ai microfoni della RSI Paolo Ardoino, direttore tecnico di Tether. E ha assicurato: "Non siamo qui per rimpiazzare le banche, siamo qui per lavorare con tutti e creare opportunità".
Un'occasione, questa, anche per promuovere il territorio, come ha confermato Pietro Poretti, direttore Sviluppo economico della Città di Lugano: "Penso che un forum di queste dimensioni e con la visibilità che ha avuto a livello globale non può che far bene per far conoscere la città al di fuori dei confini".
Ma cosa rimarrà del forum? "Tante discussioni, tanti approffondimenti e tante connessioni" ha osservato ancora Poretti. "Oggi abbiamo una ventina di incontri con aziente e individui interessati a spostarsi a Lugano". Sarà poi il tempo a dire se la strategia sarà vincente.