Le forze dell’ordine devono tornare a garantire un presidio fisso al valico di Ponte Ribellasca, al confine tra la Val Vigezzo e il canton Ticino: a chiederlo questa volta non è il municipio di Centovalli, bensì il sindaco di Re, comune italiano di poco più di 700 anime e ultimo prima del confine con la Svizzera.
“Non è una richiesta generata da sentimenti xenofobi, ma dalla volontà di garantire sicurezza alla gente”, scrive Oreste Pastore in una lettera indirizzata a presidente della Repubblica Sergio Mattarella e ai ministri dell’interno e della difesa.
“La caserma più vicina è quella di Santa Maria Maggiore, che è chiusa di notte – continua Pastore nella missiva pubblicata oggi, lunedì, dal sito internet de La Stampa – se succede qualcosa i carabinieri devono arrivare da Domodossola. Ci sentiamo abbandonati dallo Stato centrale”.
Il primo cittadino è invece contrario alla proposta che negli scorsi mesi si era fatta largo in Ticino di chiudere la dogna di Camedo, sul lato elvetico, nelle ore notturne: un provevdimento che definisce anacronistico.
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