Il nuovo centro polifunzionale di Camorino dovrebbe venir inaugurato nell'autunno del 2023. La struttura, su tre livelli, potrà ospitare tra i 170 e i 190 richiedenti l'asilo e sostituirà l'attuale centro di Paradiso. È stato votato dal Gran Consiglio lo scorso mese di settembre e non ci sono state opposizioni alla domanda di costruzione, l'iter procede dunque spedito. Questa struttura è un progetto pilota; per la prima volta il Ticino un centro sarà gestito direttamente dal Cantone. Noi abbiamo voluto approfondire questo aspetto.
L'obiettivo, per il Cantone, è avere un maggiore controllo sul settore dell'asilo; sia in termini finanziari che di raggiungimento degli obiettivi. "L'obiettivo è quello di una maggior razionalizzazione dei costi e di avere un presidio più ravvicinato", ha spiegato alla RSI Renzo Zanini, che è il capo dell'Ufficio ticinese dei richiedenti l'asilo. La gestione delle attività che vengono svolte dentro e fuori dal Centro; il servizio infermieristico e quello di sorveglianza non saranno dunque più appaltati a un partner esterno ma verranno gestiti internamente. Un modello che diventerà l'unico possibile in futuro? "Questo è un progetto pilota che mira a capire come funziona la relazione tra lo Stato e un partner esterno, non via una delega completa. Stiamo a vedere come funziona e poi faremo le valutazioni".
Il Cantone non si occuperà invece di integrazione; quello andrà avanti a farlo un partner esterno, oggi è Croce Rossa che gestisce Paradiso, Cadro e Arbedo-Castione con un mandato da circa 8 milioni di franchi all'anno. "La vera sfida", e a parlare ora è Debora Banchini Fersini che è il capo della divisione migrazione di Croce Rossa, "sarà quella di far lavorare gli operatori Croce Rossa con quelli del Cantone come fossero un unico team".
Le critiche a Croce Rossa
Negli scorsi anni la gestione del settore da parte di Croce Rossa ha mostrato dei limiti. C'erano state le cimici nel centro di Camorino; a inizio 2020 si era parlato di una lunga serie di dimissioni e di licenziamenti e anche di un'inchiesta per maltrattamenti su un richiedente l'asilo poi archiviata. Renzo Zanini, è cambiato qualcosa? "Croce Rossa ha subito un processo di riorganizzazione interna che è cominciato nel 2020 e oggi sia grazie a questa riorganizzazione che a maggiori risorse può rispondere molto meglio alle sfide dettate da un processo moderno di integrazione". Come spiegare allora le critiche che qua e la ancora arrivano, Debora Banchini Fersini? "Mi sento di dire che non si parla solo di integrare le persone ma proprio di accoglierle, di gestire le loro situazioni, sostenere anche a livello psicologico se ne hanno bisogno. Insomma, è un lavoro che forse da fuori non viene visto nella sua completezza ma che c'è. Noi siamo aperti a discutere e a migliorarci, ma mi sento di dire che il lavoro che viene fatto è ottimo".
Il centro di Paradiso
Il nuovo centro polifunzionale di Camorino sostituirà Paradiso non prima dell'autunno del 2023. Significa che l'attuale centro ormai più che vetusto (se ne parla da anni) verrà utilizzato ancora parecchio. L'accordo del Comune di Paradiso c'è già. Proprio negli scorsi giorni l'Ufficio richiedenti l'asilo ha incontrato l'Ufficio tecnico comunale; insieme hanno definito un piano di intervento per sanare le problematiche più urgenti "in modo da garantire la sicurezza degli ospiti e delle persone che ci lavorano".
L'entrata del Centro della protezione civile di Camorino
Il bunker di Camorino
Il secondo grande cambiamento cui è confrontato il Cantone è la chiusura del controverso bunker di Camorino, la struttura sotterranea della protezione civile che ospita richiedenti l'asilo che devono lasciare la Svizzera. In luglio il Cantone ha pubblicato una ricerca di proposte sul foglio ufficiale ma nessuno ha risposto. Del dossier si occupano tre dipartimenti. Quello dell'economia, con la sezione della logistica; quello delle istituzioni, per quanto riguarda la sicurezza; e quello della sanità e della socialità per tutto ciò che riguarda l'accoglienza nel settore dell'asilo. Il tempo stringe, i lavori per il nuovo centro potrebbero partire già quest'estate; ma una soluzione non è ancora stata trovata.