La crisi legata al Covid-19 ha evidenziato le difficoltà economiche di centinaia di ticinesi nell'accesso a bisogni fondamentali come i generi alimentari. Bisogni a cui rispondono varie strutture e associazioni, che dopo essere state costrette a diminuire la loro attività nelle scorse settimane per ragioni logistiche e sanitarie, ora stanno gradualmente tornando alla normalità. Ma le richieste di aiuto sono in aumento.
"Numeri decisamente più alti", spiega Fra Martino Dotta, della Fondazione Francesco per l'aiuto sociale, "A Lugano il numero di porzioni è perlomeno quadruplicato". Si contano oltre 60 richieste giornaliere al centro Bethlehem di Lugano, e quasi 40 alla casa Martini di Locarno.
CSI 18.00 del 18.5.2020 - Il servizio di Flavio Maddalena
RSI Info 18.05.2020, 19:21
Contenuto audio
L'emergenza sanitaria non ha risparmiato neanche Tavolino Magico, e di riflesso le 1'800 persone in difficoltà economiche che in Ticino fanno capo all'associazione per poter beneficiare del cibo recuperato dalla grande distribuzione alimentare.
"Molte persone si sono ritrovate dalla sera alla mattina senza poter fare la spesa settimanale presso Tavolino Magico e questo sicuramente ha causato problemi a molte famiglie", spiega Simonetta Caratti, responsabile comunicazione dell'associazione. "Molti si sono rivolti ai comuni, i quali poi hanno fatto riferimento a Tavolino Magico o aiuti sociali come Caritas, Croce Rossa e Fra Martino".
"Una quota importante di beneficiari è costituita da persone che non venivano in precedenza", spiega Fra Martino Dotta, "situazioni nuove legate al Covid-19. Soprattutto persone che avevano attività indipendenti". "I segnali di un peggioramento della situazione economica di molte famiglie ci sono tutti", aggiunge Caratti. "Oltre alle misure di sostegno all'economia, al turismo, che sono senz'altro positive, saranno necessari anche dei correttivi per quanto riguarda il sostegno sociale", conclude Dotta.
Gli effetti delle restrizioni sulla distribuzione
A Cadenazzo, al centro logistico di raccolta e smistamento di Tavolino Magico, al momento può lavorare circa un quinto delle persone normalmente impiegate. I camion che operano sul territorio sono solo due su sei.
"Qui lavorano 50 persone che provengono dai programmi occupazionali", spiega Tavolino Magico, "all'inizio della pandemia il Cantone li ha bloccati, e ci siamo ritrovati dalla sera alla mattina senza personale, anche se alcuni di loro sono rimasti volontariamente".
Limiti propri dunque, ai quali si sono aggiunti quelli della grande distribuzione: i supermercati costretti a far fronte all'aumento dei consumi da parte della popolazione, e dunque con meno eccedenze. Da qualche giorno Tavolino Magico ha potuto riaprire la metà dei 14 centri di consegna, e soddisfare dunque i bisogni di di circa 800 persone. Ma non tutti i generi alimentari sono garantiti. "Per alcuni periodi non avevamo a disposizione né frutta, né verdura, né carne", spiega Roberta Gioli, responsabile del centro distribuzione Bellinzona-Ravecchia. "Ora non abbiamo pane, una cosa molto importante per i nostri beneficiari. Abbiamo però verdura e frutta".
Alcuni dei 14 centri di distribuzione non sono adeguati per soddisfare le norme igieniche e di distanza accresciute, per questo si stanno cercando soluzioni coi comuni. Ma c'è anche un altro aspetto al quale far fronte. "Su 300 volontari che lavorano nei nostri centri, la maggior parte sono persone in età da pensione e che giustamente devono pensare alla loro salute. Noi facciamo fatica a farli stare a casa, perché loro vorrebbero venire a fare la distribuzione".
L'obiettivo è arrivare il mese prossimo a garantire l'80% della propria capacità abituale, contando anche sulla progressiva normalizzazione del sistema di recupero di eccedenze nei supermercati.
Al Tavolino mancano le eccedenze di cibo
Il Quotidiano 18.05.2020, 23:24