Tutto chiuso (almeno) fino al 19 aprile. Lo sappiamo tutti, e ne sono particolarmente consapevoli esercenti e operatori del turismo, che ormai da settimane lanciano l'allarme sul rischio di "non farcela" a superare la crisi.
"In quanti riapriranno"?
“È un settore preoccupato, disorientato e angosciato”, ci spiega Giorgio Fonio dell’OCST. “Noi come sindacato abbiamo chiesto alla SECO un accesso più facilitato al lavoro ridotto, per molti oggi irraggiungibile”.
I numeri del settore della ristorazione
“II problema però si pone non solo per i dipendenti, ma anche per i proprietari”, prosegue Fonio, “Ci sono molte micro-imprese realizzate da persone che hanno investito i loro risparmi.”“Al primo posto ora viene la salute di tutti, ci mancherebbe altro”, conclude, “Ma la domanda che ci si pone è: quanti riapriranno dopo”?
GastroTicino all'opera
"Ancor prima dell'intervento giustificato del Cantone, abbiamo invitato i soci a riflettere se restare aperti o chiusi", ci spiega Alessandro Pesce di GastroTicino (Federazione degli esercenti e degli albergatori)", "valutando se potevamo così aiutare a ridurre il contagio nell'interesse della salute pubblica. Poi abbiamo condiviso la chiusura, anche se ci ha messo in ginocchio. Ora lavoriamo molto per cercare le soluzioni migliori a tutela di un settore fondamentale per l'economia cantonale. Per ora, a parte pochi Comuni che hanno adottato alcuni provvedimenti o promesso di farlo, sono tutte richieste che sono in corso di esame da parte delle istituzioni cantonali e federali"
Le proposte di Gastroticino
"Noi non ci fermiamo a queste richieste, e anche con altri settori e altre categorie, stiamo presentando legittime proposte di aiuto e intervento, e ci stiamo muovendo anche con GastroSuisse e le altre associazioni del turismo. Con il nostro Servizio giuridico stiamo informando i soci sul sito www.gastroticino.ch, anche per temi come pigioni, assicurazioni, e molto altro ancora, fornendo formulari e fac-simili. I soci sono invitati a consultare sempre il nostro sito, aggiornato di ora in ora".
Una "soluzione a domicilio"
Una possibilità per cercare di stare a galla esiste, e la stanno tentando in molti: le consegne a domicilio. Ovviamente vanno rispettate delle regole ferree. Per questo il Cantone ha diramato precise indicazioni di comportamento.