Più di seicento persone e diverse associazioni sono scese in strada, sabato tra Melano e Riva San Vitale, per manifestare nuovamente contro il progetto di potenziamento dell'asse autostradale Lugano-Mendrisio (il cosiddetto PoLuMe).
L'idea del progetto è di permettere, durante i periodi di massimo traffico giornaliero, la trasformazione della corsia d'emergenza in una terza corsia vera e propria. Ma l'investimento prevede anche nuove gallerie.
"Ci opponiamo fermamente a questa assurda spesa di due miliardi di franchi per la realizzazione di una terza corsia, oltretutto soltanto tra Lugano e Mendrisio" afferma ai microfoni della RSI Anna Biscossa, granconsigliera e fondatrice quarant'anni fa di SOS Mendrisiotto ambiente e ora nel comitato dei Cittadini per il territorio. "In questo modo non si risolve il problema del traffico, ma si creano due ulteriori imbuti". Biscossa sottolinea che "le risorse potrebbero essere impiegate meglio, per esempio prolungando Alptransit a sud fino al confine e oltre".
Alcune centinaia di persone hanno manifestato, sabato, contro il potenziamento dell'autostrada tra Lugano e Mendrisio
Un progetto, tre obiettivi
Il progetto ha tre principali obiettivi. "Uno è quello di eliminare le colonne che si formano al mattino e alla sera tra Lugano e Mendrisio mediante l'utilizzo dinamico della corsia d'emergenza" spiega Marco Fioroni dell'Ufficio federale delle strade (USTRA), che aggiunge: "Ci viene criticato che ci sarà più traffico, però bisogna considerare che a parità di chilometri percorsi un veicolo incolonnato inquina il doppio di un veicolo che procede a ottanta chilometri orari". Gli altri obiettivi sono la realizzazione della corsia d'emergenza anche nelle gallerie di San Nicolao, San Salvatore e Gentilino, e l'integrazione nel paesaggio dell'autostrada tra il ponte-diga e Melano, con la costruzione di una nuova galleria di circonvallazione tra Mazzone e Marotta.
"Nel Canton Ticino - ricorda ancora Fioroni - il tratto autostradale nel Sottoceneri è sicuramente il più problematico, tanto che tutti i giorni abbiamo un paio d'ore di colonne. Nel contesto svizzero non è tra i peggiori, ma è comunque tra i punti più trafficati".
Sono scesi in strada cittadini e diverse associazioni
La giornata d'azione per la mobilità sostenibile
La manifestazione in questione ha avuto luogo nell'ambito della giornata d'azione per la mobilità sostenibile promossa dal movimento "La mobilità cambia direzione!" in oltre una dozzina di località. L'obiettivo della giornata è di portare la resistenza locale sulla scena nazionale. Il movimento sostiene che risolvere i problemi di traffico con ulteriori strade non funziona. E che i lavori di costruzione necessari e il conseguente traffico aggiuntivo mettono a dura prova le località, le persone e l'ambiente.
In 600 contro il progetto POLUME
Il Quotidiano 17.09.2022, 21:00