Sono sotto controllo, dal primo pomeriggio, i due incendi nel Locarnese. Quello al Sass Fendüu sopra Riazzino, sviluppatosi lunedì scorso, e quello tra Brissago e Ronco Sopra Ascona, nei pressi della valle di Cròdolo, iniziato giovedì all'alba.
In giornata sono stati in totale quasi una sessantina gli uomini impiegati dai vari corpi pompieri della regione e sei gli elicotteri, oltre ad un Super Puma delle forze aeree. Si continua comunque a monitorare la situazione.
L'incognita rimane il Favonio che continuerà a imperversare, secondo meteo Svizzera Locarno Monti, ancora per alcuni giorni e quindi l'allerta rimane per i pompieri nei pressi dei boschi andati in fumo.
L'esperienza, anche quella degli scorsi giorni, insegna che, con le condizioni attuali, il rischio è alto. "E' la classica combinazione invernale: le foglie ancora intatte al suolo, quindi molto combustibile, non abbiamo la copertura nevosa e il vento di tipo favonico riesce in poco tempo a disseccare questo combustibile e favorisce anche la propagazione veloce delle fiamme", spiega ai microfoni della RSI un esperto, l'ingegner Marco Conedera, responsabile della sede a sud delle Alpi dell'Istituto Federale di ricerca per la foresta, la neve e il paesaggio.
Ora saranno le inchieste a cercare l'origine dei due incendi.
CSI/L. Frasa/M. Ang.
Non ancora domato l'incendio di Riazzino
Il Quotidiano 03.01.2019, 20:00