Indagini sullo scontro in pista

Proseguono le indagini sull'incidente che, giovedì, ha portato alla morte di uno sciatore tedesco di 57 anni e al ferimento di un altro sciatore ticinese 52enne nel comprensorio sciistico del Corviglia, a St. Moritz. L'esatta dinamica dell'incidente, infatti, non è ancora chiara. La polizia grigionese non rilascia, per il momento, ulteriori informazioni.

I due uomini, lo ricordiamo, si sono scontrati all'incrocio fra due piste, a circa 2'500 metri di altezza. Le indagini dovranno anche chiarire se il turista tedesco sia deceduto a causa dell'impatto o della caduta successiva allo scontro. Ciò che è invece certo, come già riportato ieri, è che il ticinese - elitrasportato all'ospedale di Samaden - ha riportato solo ferite leggere.

Inchiesta a parte è sempre bene ricordare che il casco resta sempre una scelta consigliata, così come l'evitare il consumo di bevande alcoliche.

Il parere dell'esperto in diritto dello sport

Senza entrare nello specifico dell'incidente avvenuto ieri a Sankt Moritz, la RSI ha interpellato l'avvocato Brenno Canevascini, esperto in diritto dello sport. Quando sulle piste da sci avviene uno scontro mortale si apre d'ufficio un'inchiesta. Il caso viene trattato esattamente come qualsiasi altro scontro fatale, o vi sono delle differenze?

"Fondamentalmente viene trattato tutto alla stessa maniera, perché potrebbero esserci responsabilità penali da parte degli sciatori che hanno avuto la collisione; potrebbero esserci responsabilità da parte dei gestori della stazione sciistica, segnatamente magari per una preparazione inadeguata della pista, per una segnaletica inadeguata o inesistente. Sono tutti parametri che vengono presi in considerazione per arrivare alla fine a dire: c'è una colpa di natura penale oppure no? Poi c'è tutto l'aspetto di diritto civile, quindi responsabilità per colpa o non per colpa e quindi con tutto quel che ne consegue a livello di risarcimenti", spiega Canevascini.

Considerando Via Sicura, quando una persona si mette al volante con un tasso alcolemico non tollerato dalla legge si assume il rischio che potrebbe anche uccidere qualcuno. Il tema alcol sulle piste da sci quanto è regolamentato e quanto è importante?

"E' estremamente importante perché è una delle maggiori cause di incidenti sciistici negli ultimi anni. Lo posso dire perché io stesso, come presidente di un club sciistico, che gestiva una stazione invernale (parlo di Cardada), ho vissuto costantemente questo problema. Quando ci sono degli incidenti, anche banali, una semplice frattura di un braccio o di una gamba per colpa propria, se interviene la Rega, solitamente viene effettuata la prova dell'alcol. Non è che ritirano la patente sciistica (perché non esiste) però ci sono conseguenze a livello assicurativo. Quando c'è una colpa grave concomitante, le assicurazioni potrebbero anche dire_è colpa tua perché hai bevuto o perché sei stato manifestamente imprudente. Quindi il risarcimento sarà ridotto o addirittura annullato", spiega Canevascini.

Chi provoca sulle strade la morte di una persona viene accusata di omicidio colposo. Anche sulle piste da sci può incorrere in questo tipo di accusa chi provoca un incidente mortale?

"Certamente, perché i principi sono esattamente i medesimi, applicabili per analogia. Quando si fa un'inchiesta si valutano tutti gli elementi a disposizione. Chiaro che se hai dei testimoni e le testimonianze sono convergenti sulla dinamica, risulta tutto molto più facile da ricostruire. Però tante volte possono permettere di ricostruire con una certa attendibilità quanto avvenuto anche le ferite subite dai protagonisti, la dinamica dell'impatto, le velocità, l'angolazione dell'urto... un po' come succede per gli incidenti automobilistici... sono tutti elementi che poi permettono di chiudere il cerchio e di arrivare poi alla verità, tra virgolette, processuale e dire: è andata così, le colpe sono queste".