Le iniziative sanitare bocciate domenica alle urne hanno diviso la Svizzera. I cantoni latini hanno votato in netta controtendenza rispetto a quelli svizzero tedeschi, Basilea Città escluso, sull’iniziativa “premi meno onerosi”. Il Ticino ha detto sì - con soli altri 4 cantoni - anche all’iniziativa “per un freno ai costi della salute”. I Grigioni invece le hanno bocciate entrambe.
In circa vent’anni di votazioni che riguardano la sanità in Svizzera quella di domenica 9 giugno sarà ricordata a sud delle Alpi come una giornata eccezionale: da quando nel 1994 il popolo accolse la revisione della LAMal, il Ticino ha sempre votato come la maggior parte dei cantoni; non sempre con gli stessi numeri, ma sempre e comunque in modo netto.
https://www.rsi.ch/s/2106963
Le due votazioni più significative sono quelle sulla cassa malati unica nel 2014 e nel 2007. In entrambi i casi l’istituzione di una cassa unica per l’assicurazione di base con premi stabiliti secondo la capacità economica degli assicurati è stata bocciata.
Nel 2012 si è votato sulla cosiddetta rete di cure integrate che avrebbe dovuto secondo i promotori ridurre i costi della salute. Bocciata sia a livello ticinese che svizzero. Stessa sorte per l’iniziativa popolare “La salute a prezzi accessibili”, che nel 2003 si proponeva di ridurre i costi e rivedere il finanziamento con premi in base al reddito.
https://www.rsi.ch/s/2157556
Da dieci anni il popolo non era chiamato a esprimersi a livello federale su votazioni che riguardavano direttamente l’assicurazione malattia e fino a domenica, come evidenziato, la maggior parte delle votazioni che toccavano direttamente la LAMal erano state bocciate anche in Ticino.
I tempi ora saranno invece decisamente più serrati. Si è infatti tornato a parlare di cassa malati unica a livello regionale o cantonale, della revisione o addirittura dell’abbandono del TARMED, il tariffario che definisce i prezzi delle prestazioni mediche, o ancora del finanziamento uniforme delle prestazioni tra ambulatoriale e stazionario.
https://www.rsi.ch/s/1802421
Infine, se non ci sarà referendum, entreranno in vigore i due controprogetti che erano legati alle iniziative in votazione domenica. I due punti principali sono l’aumento dei sussidi sul piano cantonale e dei controlli regolari sulle spese sanitarie.
Iniziative sanitarie e la posizione del Ticino
Il Quotidiano 10.06.2024, 19:00