Una cifra tra 1,3 e 1,4 miliardi di euro, ma comunque sopra il miliardo. È quanto si appresterebbe a pagare al fisco italiano il gruppo francese del lusso Kering, proprietario tra gli altri del marchio Gucci e presente in Ticino proprio con le contestate – a livello fiscale – sedi della LGI Luxury Goods International. Secondo le indiscrezioni rivelate dalla Reuters e dal Sole 24Ore l’accordo è in dirittura d’arrivo e potrebbe essere firmato già a inizio maggio. Andrebbe così a chiudersi il contenzioso con il fisco, che contesta alla maison francese ricavi non dichiarati nel periodo 2011-2017 per 14,5 miliardi di euro, e una conseguente evasione di 1,4 miliardi di imposte.
Per lo Stato italiano si tratterebbe di un vero e proprio accordo record, che supererebbe anche gli accordi conclusi con i vari Apple, Google, Amazon e Facebook che si sono fermati alle centinaia di milioni. Il gruppo del lusso – che con una nota ha confermato gli incontri con le autorità fiscali in un “clima aperto e collaborativo" – con l’accordo risparmierebbe invece il pagamento degli interessi di ritardo e e delle sanzioni, che potrebbero arrivare fino a 500 milioni.
Il Ticino nell’occhio del ciclone
In Ticino la presenza di Kering – e di Gucci, il marchio che rappresenta i due terzi delle entrate del gruppo e sui cui si sono concentrate le indagini e le perquisizioni a Milano e Firenze – è nota soprattutto per la presenza delle filiali della controllata svizzera Luxury Goods International (LGI), attraverso la quale il colosso dai ricavi miliardari sarebbe riuscito a evitare l'imposizione fiscale italiana sulle vendite tricolori del marchio Gucci.