“Non vogliamo inglobare nessuno: vogliamo dare seguito alla volontà del fondatore, il quale voleva che al termine di 25 anni il Cardiocentro passasse nelle mani di tutti i ticinesi, dunque in mani pubbliche. L’atto di fondazione parla chiaro”. Si è espresso così ai nostri microfoni Paolo Sanvido, presidente del consiglio di amministrazione dell’Ente ospedaliero cantonale in merito all’integrazione “dell’Ospedale del cuore” luganese che tanto sta facendo discutere (leggi correlati).
“Non cambierà niente – ha aggiunto Sanvido, a margine della conferenza stampa di presentazione del nuovo piano strategico dell’EOC –, eccetto che non ci saranno più le sette sedie del consiglio di fondazione (del Cardiocentro ndr.). Come ha detto lo stesso professor Moccetti, lui andrà in pensione ma potrà comunque, come hanno fatto gli altri grandi professori che hanno fatto la storia di questo cantone, dedicarsi alla ricerca e a spronare i giovani medici.”
Quotidiano/ludoC