La cineasta argentina Lucrecia Martel (Chocobar) e la svizzera Marí Alessandrini (Zahorí) hanno vinto i Pardi 2020 attribuiti ai progetti interrotti dalla pandemia (categoria "The Films After Tomorrow) rispettivamente per il concorso internazionale e nazionale. Il primo è un documentario politico che interroga la questione della colonizzazione e la cultura indigena a partire dall’uccisione del militante Javier Chocobar nel 2009. Il secondo è invece un film nazionale, ma ambientato proprio in Argentina, nella steppa della Patagonia dove nasce l’amicizia inattesa tra una tredicenne di origini ticinesi e un vecchio indiano Mapuche.
All’interno della selezione internazionale del Locarno Film Festival, il "Campari Award" – premio speciale della giuria – è stato assegnato al film Selvajaria (Savagery) di Miguel Gomes, libero adattamento del romanzo "Brasile ignoto" di Euclides da Cunha, sulla spedizione militare della repubblica brasiliana a fine Ottocento contro il piccolo insediamento di Canudos. Lo "Swatch Award" – premio al progetto più innovativo – è andato invece a De Humani Corporis Fabrica (The Fabric of the Human Body) di Verena Paravel e Lucien Castaing-Taylor, documentario filosofico e politico sulle delicate questioni di bioetica legate alle nuove tecnologie in ambito medico.
Tra i progetti della selezione svizzera, l’SRG SSR Award è andato a LUX, documentario sull’esercito svizzero dei giovani Raphaël Dubach e Mateo Ybarra. Per quel che concerne la sezione "I Pardi di domani", i premi principali se li sono aggiudicati "I ran from it and was still in it" di Darol Olu Kae per il concorso internazionale e a Menschen am Samstag (People on Saturday) di Jonas Ulrich per quello nazionale.
A questo link tutti i premiati dell'edizione 2020
Iniziato il Locarno Festival
Telegiornale 06.08.2020, 14:30