La 29enne che il 28 dicembre del 2019 appiccò un incendio alla pensione La Santa di Viganello dovrà seguire un trattamento psichiatrico in una struttura chiusa, perché il rischio che commetta altri reati è elevato. Lo ha stabilito lunedì pomeriggio la Corte delle assise criminali presieduta dal giudice Mauro Ermani.
La corte, va sottolineato, era chiamata unicamente a pronunciarsi sulla necessità che la donna segua un trattamento terapeutico, perché quando ha appiccato l’incendio a La Santa non era in grado di valutare il carattere illecito di quanto stava facendo. La 29enne quella notte era mossa da una rabbia cieca: era infatti ossessionata dall'uccisione di un uomo avvenuta dieci giorni prima all'interno della pensione. Un uomo che aveva conosciuto in uno dei tanti ricoveri alla clinica psichiatrica di Mendrisio. La perizia pischiatrica in questo senso è chiara: la 29enne vedeva il fuoco come un atto purificatore.
Ora tocca al giudice dei provvedimenti coercitivi stabilire dove seguirà la terapia. La perita pischiatrica ha suggerito Curabilis, una struttura che è stata aperta a Ginevra nel 2014, dopo la tragedia di Adeline, la socio-terapeuta uccisa da un detenuto durante un’uscita. Lì però c’è una lista d’attesa.
La difesa e anche il giudice Mauro Ermani hanno però espresso la necessità che la donna venga trasferita in una struttura specializzata, quindi che non sconti la misura in un carcere ordinario, perché non è pensato perché una persona intraprenda un vero e proprio percorso terapeutico.

L'incendio alla pensione
Il Quotidiano 09.03.2021, 20:00