L'attesa revisione della Legge sull'energia non fa l'unanimità nei Grigioni. La sinistra chiede misure più incisive per colmare il divario accumulato dal Cantone a livello di incentivi per il risanamento di vecchi immobili. Il Parlamento se ne occuperà in febbraio.
Qualche indiscrezione sull'atteso piano elaborato dal Cantone per allinearsi alla Strategia energetica 2050 della Confederazione in materia di efficienza energetica e promozione delle energie rinnovabili tuttavia traspare. Su qualche aspetto le perplessità sollevate dai socialisti Franziska Preisig e Beat Deplazes, che chiedono maggior coraggio da parte del Governo retico, sono condivise dal liberale-democratico Werner Natter.
A dividere la Commissione vi è l'impegno richiesto dal Cantone ai Comuni. La maggioranza non vedrebbe di buon occhio misure più severe per non gravare eccessivamente sui Comuni di periferia, già confrontati - si ritiene - con una serie di difficoltà sul piano economico e demografico. Direttive troppo vincolanti per il risanamento degli edifici rischierebbero di scoraggiare il ritorno di famiglie nelle case ereditate dai propri avi nelle valli, una tendenza auspicata per frenare lo spopolamento, secondo la maggioranza della Commissione rappresentata da PBD, PLD, PPDC, UDC. Meglio, si ritiene dunque, una revisione della Legge più liberale, anche perché eviterebbe di caricare gli enti locali di ulteriore burocrazia.