Un paio di giorni fa Migros ha annunciato la soppressione del centro logistico di Sant’Antonino e l’idea di concentrare tutto oltralpe. Questo porterebbe ad avere situazioni, a prima vista, difficilmente comprensibili: ad esempio un ortaggio raccolto in Ticino finirebbe a Lucerna per essere rivenduto poi di nuovo in Ticino.
Una logistica che non sembra logica, ma dietro ci sono motivazioni economiche ed ecologiche, garantisce Migros. Chilometri in più comunque percorsi in treno e non in camion. Una strategia controintuitiva per i profani, ma buona per l’ambiente, come spiegato ai microfoni della RSI da Luca Canetta, professore in gestione delle operazioni delle filiere e reti industriali alla SUPSI.
“Se uno analizza un flusso limitato può vedere delle potenziali inefficienze. Ma è chiaro che se io cerco un ottimo globale, solitamente diverso dalla somma di piccoli ottimi locali, se io riesco ad avere un consolidamento dei flussi di materiale in ottica generale avrò una riduzione del numero dei chilometri fatti. Avrò dei trasporti che saranno fatti essenzialmente a pieno carico e dunque sono più efficienti. Inoltre, andando a stabilire in maniera maggiormente regolare dei flussi nord sud, si potrebbe avere un’opportunità di bilanciamento dei flussi, nel senso che il treno che da Lucerna porta in Ticino tutta la merce per le filiali può ripartire poi con gli ortaggi destinati al Ticino e al resto della Svizzera”.
C’è poi anche un aspetto di concentrazione della logistica, che porterà da 10 a 5 i centri Migros in Svizzera. Questa razionalizzazione in Ticino costerà una quarantina di posti di lavoro entro il 2030.
“La concentrazione è solitamente fatta per ottenere delle economie di scala. Perché ho bisogno di meno centri di grandi dimensioni? Perché in questi pochi centri posso fare degli investimenti maggiori, ad esempio sull’automazione, per riuscire a migliorare l’efficienza di alcune attività. È il caso di Lucerna, dove recentemente è stato fatto un investimento sull’automazione dei processi di picking e di condizionamento, ciò vuol dire che tutte queste attività sono svolte in maniera più veloce ed efficiente. Non sarebbe possibile pensare di duplicare un’infrastruttura simile in Ticino, in quanto non ci sarebbero delle quantità sufficienti per poterle implementare”.
Migros sposta oltralpe il proprio centro logistico che era da decenni sul piano di Magadino. In compenso arriverà Zalando, attore internazionale della logistica. “Ci possono essere anche delle opportunità”, conclude Canetta, “ma è chiaro che stiamo operando in un contesto gestito da grandi multinazionali a livello globale che non hanno chiaramente una presenza radicata come quella di Migros e rispondono anche, almeno in parte, a logiche di tipo diverso. Al contempo abbiamo visto come Migros ha dovuto adattare parzialmente le sue strategie proprio per riuscire a meglio rispondere alle sfide che l’attuale contesto di mercato sta ponendo un po’ a tutti gli operatori della grande distribuzione”. A loro volta le concentrazioni e automazioni nel settore della logistica porteranno a sfide sul piano dell’occupazione.