Il coronavirus ha toccato anche il marketing sportivo, che si è dovuto reinventare mettendo a disposizione dei tifosi gadget "covid-friendly". Non più quindi solo magliette e sciarpe, ma negli store delle società si trovano anche le mascherine con i colori sociali o il logo dei club. Questa tendenza ha raggiunto anche il Ticino, con Ambrì e Lugano in... prima linea con i loro modelli, che non sono tuttavia certificati. Anche il Lugano calcio ha proposto da tempo la propria versione.
"Molti tifosi ci hanno contattato per sapere se avremmo ordinato delle mascherine. Abbiamo tante richieste e già ci chiedono quando arriverà la seconda tranche, perché la prima è già esaurita", ha fatto sapere Matteo Parisi, addetto stampa dell'HCAP. Gli fa eco Marco Mantegazza, responsabile del marketing dell'HCL: "Abbiamo iniziato a pensarci abbastanza rapidamente. Le vendite stanno andando bene. La gente vuole identificarsi con il club e sapendo che è in difficoltà ci supporta anche con questo tipo di acquisti".
Acquisti poco ordinari, che danno però una mano in un momento finanziariamente complicato: "Il settore commerciale è molto importante per noi, come per tutti. I nostri ricavi non derivano da un mecenate, ma da ticketing, sponsoring, hospitality e merchandising", spiega il biancoblù. Nel tempo poi, aggiunge il bianconero, anche questo settore è un po' cambiato: "Abbiamo sviluppato una linea di merchandising che potesse identificarci al 100%, siamo molto attenti a ogni prodotto che verrà venduto d'ora in avanti".