Dovrà rimanere dietro le sbarre almeno per i prossimi tre mesi la 39enne russa arrestata alla fine di giugno nell’ambito dell’inchiesta sul delitto di Monte Carasso. Lo ha stabilito il giudice dei provvedimenti coercitivi Maurizio Albisetti, accogliendo la richiesta della procuratrice pubblica Chiara Borelli. I difensori, Yasar Ravi e Luisa Polli, avevano invece domandato la scarcerazione (accompagnata da misure sostitutive dell’arresto) della loro cliente. La decisione è stata motivata con più argomenti, tra i quali il pericolo di fuga.
Secondo gli inquirenti avrebbe istigato il marito a uccidere l'ex-consorte, di cui nel luglio del 2016 il 48enne inscenò il suicidio dopo averla soffocata. Sarebbe stata proprio lei a pianificare l’assassinio, dettato da ragioni economiche. La donna, chiamata in causa dall’imputato, nega però ogni addebito. Negli scorsi giorni entrambi sono stati nuovamente sentiti. Le indagini si stanno concentrando sui messaggi recuperati nei telefoni cellulari della coppia.
Delitto Monte Carasso, nuovi sviluppi
Il Quotidiano 16.07.2018, 21:30