Ticino e Grigioni

La montagna, l'inverno e la pandemia

In molti hanno scoperto o riscoperto la bellezza di una ciaspolata o di sciare; ma non bisogna sottovalutare i pericoli - in Ticino gli impianti rimangono aperti

  • 21 dicembre 2020, 12:17
  • Ieri, 17:56
01:26

RG 07:00 del 21.12.2020 Le considerazioni di Norman Gobbi, intervistato da Giorgia Roggiani

RSI Info 21.12.2020, 11:44

  • Tipress
Di: CSI/AlesS 

In Ticino gli impianti sciistici rimarranno aperti, mentre altri cantoni, come per esempio Uri, hanno deciso di chiuderli. Norman Gobbi ha però sottolineato che la situazione viene tenuta sotto controllo e che "se si dovessero riscontrare grossi problemi, le autorizzazioni possono in ogni momento essere annullate o sospese". Il presidente del Consiglio di Stato è ben conscio che sono molti gli aspetti da tenere in considerazione, tra questi anche il comportamento stesso degli sciatori. Ad oggi, i controlli effettuati sulle piste in Ticino per quanto riguarda il rispetto dei piani di protezione, non hanno rilevato nessun problema.

Valle di Blenio

Valle di Blenio

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La riscoperta della montagna, attenzione ai pericoli

E durante questa pandemia, in molti hanno scoperto o riscoperto la passione per la montagna: già quest’estate è diventata meta di escursionisti più o meno preparati. Con l’inverno sembra che questa tendenza sarà confermata, ma l’attenzione rimane alta siccome i pericoli in questa stagione non sono da sottovalutare. "In inverno c’è la componente neve, bisogna interpretare di più il terreno e saper leggere le posizioni delle nevi e i conseguenti pericoli che si sono creati", afferma Giovanni Galli, guida alpina e presidente della sezione ticinese del Club alpino svizzero (CAS) con 30 anni di esperienza alle spalle. "Inoltre", continua, "bisogna seguire dei corsi di formazione ed avere parecchia umiltà: essere in grado di leggere i pericoli, non solo legati alle valanghe ma anche legati alla meteo, al tempo che può cambiare velocemente".

01:41

CSI 18.00 del 20.12.2020 L'intervista di Alessandro Broggini a Giovanni Galli

RSI Info 21.12.2020, 11:46

Nuova campagna "Montagne sicure"

E anche le autorità osservano con attenzione la situazione, come spiega Renato Pizolli, portavoce della polizia cantonale ticinese e responsabile della campagna "Montagne sicura": "C’è voglia di aria aperta, ma il rovescio della medaglia è che gente mal attrezzata o inesperta possa affrontare questi percorsi”. Per questo motivo proprio "Montagne sicure" a partire dalla prossima settimana lancerà una nuova campagna indirizzata ai meno esperti.

Assicurazioni, riduzione delle prestazioni

C’è poi un ultimo aspetto da non sottovalutare, la questione assicurazione. In caso di infortuni sulla neve, se per esempio si sono presi dei rischi praticando del fuori pista. Incidenti in questi contesti possono essere considerati come "atti temerari", ossia che violano le norme abituali. Ma anche un’attrezzatura inadeguata, una scarsa esperienza o la non valutazione delle condizioni meteo possono pesare sul portafoglio: si rischia una diminuzione delle prestazioni in denaro fino al 50% (il sito della SUVA con i consigli per andare in montagna in sicurezza).

02:48

CSI 18.00 del 20.12.2020 L'intervista di Alessandro Broggini a Renato Pizolli e Regina Pinna

RSI Info 21.12.2020, 11:45

03:11

In attesa di poter sciare

Il Quotidiano 21.12.2020, 20:00

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