"L'obiettivo è di avere in servizio in Svizzera entro il 2025 un primo parco di almeno una decina di gigawattora": a dirlo è il direttore dell'AET Roberto Pronini, chiamato a commentare a SEIDISERA della RSI la notizia dell'alleanza fra sette dei maggiori fornitori di energia regionali della Svizzera e la comunità di interesse IG Solalpine, per la realizzazione di una decina di impianti fotovoltaici sulle Alpi. Fra questi fornitori c'è per l'appunto anche l'Azienda elettrica ticinese.
SEIDISERA 18.00 del 09.10.22: le spiegazioni di Roberto Pronini al microfono di Luca Berti
RSI Info 09.10.2022, 19:30
La volontà di promuovere questo tipo di centrali, conferma Pronini, parte dal presupposto che in futuro la Svizzera rischia di essere confrontata a una penuria di elettricità di inverno, stagione durante la quale già oggi è costretta a importare energia. Gli impianti solari in alta montagna, situati sopra la quota della nebbia e grazie al riflesso della neve, danno in inverno la metà della loro produzione "mentre il solare in pianura solo il 30%".
I partner nell'iniziativa, afferma Pronini, "sono conosciuti, ci lavoriamo già per il nucleare e per l'eolico. L'idea è di sviluppare insieme aspetti pianificatori, giuridici e tecnici, per non fare in dieci la stessa cosa, e partire da lì per sviluppare i progetti esecutivi". Progetti "fra Vallese, Grigioni e non solo" a cui anche l'AET potrebbe partecipare.
I terreni ricercati non sono in zone completamente naturali, ma dove l'uomo è già presente e dove già esistono strade e allacciamenti. Le dimensioni dei parchi saranno pari a "uno o più campi da calcio", con l'intenzione di realizzarne un numero ridotto, ma "tendenzialmente grandi".
Le discussioni erano già in corso prima dell'offensiva solare promossa dalle Camere federali a fine settembre, ma il raggiungimento degli obiettivi sarà semplificato da quanto deciso dal Parlamento, che ha voluto promuovere la produzione di 2 terawattora supplementari in inverno.