Due mesi senza pioggia né neve, o quasi. Le ultime precipitazioni di rilievo in Ticino risalgono all'8 dicembre, quando nevicò fino in pianura e da allora a caratterizzare le giornate a sud delle Alpi sono stati il sole e le alte temperature. L'inverno in corso, spiega alla RSI Luca Panziera di MeteoSvizzera Locarno Monti, è stato caratterizzato da un'alta pressione sull'Europa occidentale che ha messo anche la Svizzera al riparo dalle perturbazioni atlantiche (la videointervista in cima all'articolo).
Qualche fiocco proveniente da nord ha raggiunto la cresta alpina, senza interessare il Ticino centro-meridionale. A rendere questa stagione anomala non è però solo la siccità, ma la combinazione di assenza di precipitazioni e temperature molto miti, insieme l'alto grado di soleggiamento registrato in questi ultimi due mesi, tanto che il gennaio appena trascorso è risultato il più soleggiato degli ultimi 60 anni.
È arrivata la neve, ma è poca
Il Quotidiano 02.02.2022, 20:00
Poche precipitazioni: un problema per l'acqua potabile
La carenza persistente di precipitazioni in Ticino non compromette solo il funzionamento degli impianti di risalita. Sono infatti molteplici i settori che iniziano a guardare con preoccupazione, più o meno marcata, a questo periodo di siccità.
È per esempio il caso degli acquedotti, poiché le sorgenti stanno raggiungendo il minimo di produzione. Tuttavia, "per ora non si riscontrano problemi poiché in questo momento i consumi sono bassi”, ci spiega Maurizio Barro, presidente dell’AAT - l’associazione degli acquedotti ticinesi - e responsabile del settore acqua potabile della Città di Bellinzona.
Tutto dipenderà dalla primavera, continua Barro, sia per i quantitativi d’acqua sia per la qualità delle precipitazioni. Se pioverà in maniera continua e non violenta, allora l’acqua si infiltrerà e alimenterà le sorgenti, ma se la stagione sarà contraddistinta da precipitazioni violente, dalle cosiddette “bombe d’acqua”, allora le sorgenti non verranno alimentate poiché l’acqua tenderà a scorrere in superficie. In questo caso, conclude il presidente dell’AAT, "potrebbero esserci dei problemi di approvvigionamento, anche perché per ora non ci sono riserve dato che non c’è neve in quota". Molto dipende dalla tipologia degli acquedotti: "È importante che le reti siano interconnesse così da diversificare le fonti”.
Agricoltura: “Ora la vegetazione è a riposo”
Anche le aziende agricole tengono lo sguardo rivolto verso il cielo. Ma il grado di preoccupazione cambia a seconda dei settori di produzione. L’orticoltura in inverno è caratterizzata da coltivazioni in serre e le belle giornate degli ultimi mesi hanno avuto effetti positivi. Tuttavia, se la siccità dovesse perdurare, a patire la penuria d’acqua saranno le colture all’aperto e la crescita dell'erba. “Ora la vegetazione è “a riposo” e quindi l’impatto diretto del clima è meno importante rispetto a quando le colture sono già uscite dalla pausa invernale e stanno crescendo”, spiega Sem Genini, segretario agricolo cantonale dell’Unione Contadini Ticinesi.
Il cambiamento climatico forse non c'entra
Il cambiamento climatico non è detto che c'entri in questa situazione di clima asciutto. Infatti, "i modelli prevedono un aumento, contenuto, delle precipitazioni invernali e questa mancanza di precipitazioni non rientra quindi negli scenari, aggiunge il meteorologo Luca Panziera. "È inoltre possibile che quando arriverà, la pioggia cadrà in maniera molto abbondante".
Meteo regionale
Meteo 07.02.2022, 12:45
Niente pioggia e niente neve per i prossimi giorni
La situazione non sembra destinata a migliorare a breve: anche i prossimi giorni, riferisce MeteoSvizzera, saranno caratterizzati dal sole. Venerdì e sabato potrebbero comparire alcune nuvole ma il tempo sarà perlopiù soleggiato. Pure per la prossima settimana, l’alta pressione sull’Europa centro-occidentale porterà giornate perlopiù soleggiate con temperature superiori alla norma stagionale. Insomma, di pioggia, per il momento, non se ne vede all’orizzonte.
Il fatto che non ci siano precipitazioni in inverno non è cosi raro a sud delle Alpi, conclude Panzieri: "È una situazione che si verifica in media ogni cinque anni, ma questo inverno è stato particolare, poiché molto mite e nel contempo molto asciutto".
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