Troppo tardi per evitare di trovarsi di fronte in un’aula di tribunale il giudice Mauro Ermani. La procuratrice pubblica Margherita Lanzillo ha cercato di ricusare il presidente della Corte delle Assise criminali davanti al quale dovrà sostenere, ai primi di febbraio, l’accusa nel processo per il fatto di sangue ad Agno. L’istanza di ricusazione è stata però definita “irricevibile” dalla Corte dei ricorsi penali poiché, si legge nella sentenza del 15 gennaio, “manifestamente tardiva perché non introdotta ‘senza indugio’ giusta l’art. 58 cpv. 1 CPP, ma ad oltre 4 mesi dalla comunicazione di chi presiedeva la Corte”.
La procuratrice pubblica Margherita Lanzillo
La CRP non è dunque entrata nel merito delle riserve manifestate dalla procuratrice nei confronti del giudice. La ruggine tra i due risale al 2020 quando Lanzillo, e altri magistrati, vennero riconfermati alla carica nonostante la bocciatura dal parte del Consiglio della Magistratura. Organo di vigilanza che aveva fatto suoi gli apprezzamenti negativi dello stesso Ermani verso i procuratori.
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