Ticino e Grigioni

L'edilizia non va in ferie

È boom di richieste di deroga alle vacanze collettive dell’edilizia e dei rami affini durante le prime due settimane di agosto

  • 29 luglio 2020, 20:00
  • 22 novembre, 18:51
02:39

CSI 18.00 del 29.07.2020; il servizio di Francesca Calcagno

RSI Info 29.07.2020, 20:01

  • ©Tipress
Di: CSI/Red. MM/SP 

Sono passate da 85 a 174 le richieste di deroga alle vacanze collettive dell’edilizia e dei rami affini durante le prime due settimane di agosto. La maggior parte delle richieste concernono il ramo principale dell’edilizia, ma non mancano i falegnami, i gessatori, i pittori, i piastrellisti, i pavimentatori e le vetrerie.

L’aumento – ipotizziamo – è da ricondurre alla volontà delle imprese di recuperare il ritardo accumulato durante il Lockdown. “È molto plausibile” conferma alla RSI Alessandro Capelli, direttore della commissione paritetica cantonale dell'edilizia e rami affini, che ha il compito di concedere queste deroghe. “Due settori – la pittura e la posa delle piastrelle – e le rispettive parti contraenti si sono incontrate e hanno deciso che quest’anno oltre alle usuali motivazioni per poter ottenere il permesso per lavorare durante le vacanze collettive, si poteva anche motivare con il Covid”.

In questi due settori – precisa Capelli – “in un caso le domande sono triplicate e nell’altro addirittura decuplicate”. Non è stato trovato un accordo fra padronato e sindacati invece in tutti gli altri settori citati. L'edilizia principale è un esempio. “Le deroghe sono leggermente superiori a quelle degli scorsi anni – dichiara alla RSI - Nicola Bagnovini, direttore della Società impresari costruttori, che aggiunge: “questo soprattutto a causa di cantieri che hanno un interesse pubblico generale e poi una serie di cantieri, che hanno delle situazioni particolari legate alla messa in sicurezza oppure a lavori in quota”.

“Questa situazione di difficoltà non la devono pagare solo i lavoratori” sottolinea invece Giorgio Fonio del sindacato OCST. “L’aumento delle deroghe dimostra che vi è stata comunque un attenzione nel valutarle e nel decidere. Questo rientra nella discussione anche tra i partner contrattuali e di conseguenza è la dimostrazione che c’è comunque una disponibilità al dialogo che porta poi a soluzioni”.

Più critico Dario Catenazzi di UNIA: “L’aumento ci preoccupa. Peraltro lo riscontriamo da diversi anni ed è legato anche ad alcune grandi opere che si stanno sviluppando sul territorio. Giocano un ruolo centrale i termini di consegna che sono sempre più stretti”.

Si stima che circa 800 dipendenti del settore dell'edilizia lavoreranno durante le prime due settimane di agosto.

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Edilizia senza ferie collettive

Il Quotidiano 29.07.2020, 21:30

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